Eels - Blinking Lights and other Revelations Vagrant 2005 1/2

inserito 02/05/2005

Ormai da tempo gli Eels sono una realtà consolidata nel panorama della musica alternativa. Come noto, gli Eels non sono un autentico complesso di musicisti, bensì il trade-mark dell'inventore Mark Oliver Everett che, nel corso degli anni, si è costruito un suono in costante evoluzione, pindarico in certi passaggi dal rock chitarristico al pop vivace, e dalle fondamenta tanto solide quanto travagliate. Infatti, sebbene le diverse ascendenze musicali abbiano dato vita sia a capolavori (come Beautiful Freak, esordio del 1995, e Daisies Of The Galaxy) che a confuse battute di rock (Souljacker, co-prodotto con John Parish), il cantautorato di E - questo il nome d'arte di Everett - si è sempre contraddistinto per tematiche complesse, introspettive ed autobiografiche. Una svolta nel songwriting la si registrò in occasione di Electro-Shock Blues, album del 1998, concepito all'indomani del suicidio della sorella e della successiva perdita della madre (il cantante era già orfano di padre). Everett ha comunque un carattere forte e non esita a metterlo a nudo quotidianamente con liriche dirette, ravvivate da una musicalità che beneficia di un ampio ventaglio di strumenti, dai fiati, agli archi, al sintetizzatore. Dopo una gestazione molto lunga, si parla addirittura di sette anni, è ora il momento di Blinking Lights And Other Revelations, doppio CD in grado di appagare coloro che, come il sottoscritto, necessitino di compromessi almeno nell'ambito della musica degli Eels. Una cosa è certa: dopo due episodi mirati come il già citato Souljacker e Shootenanny! (davvero bello), era giusto recuperare alcune sonorità acustiche che, seppur relativamente leggere, risultano quasi classiche e strizzano l'occhio al pop. L'aggettivo "tradizionale" non compare nel vocabolario di Everett e, se lo si trovasse, avrebbe certamente un significato distorto: ed ecco dunque che una banalissima chitarra acustica si stringe a quella elettrica in motivi piacevoli, From Which I Came/Magic World e Railroad Man su tutti; che la pedal-steel si fa accompagnare dai fiati per la monocromatica e narcotica Son Of A Bitch; che il pianoforte diventa protagonista nell'interludio Marie Floating Over The Blackyard, nella struggente Suicide Life che ne fa seguito e, in coda, in Ugly Love, The Stars Shine In The Sky Tonight e If You See Natalie, ballata estremamente nostalgica. Da sempre, gli Eels si prefiggono di proporre una serie di motivi pop depositari tanto di suoni obliqui fatti di chitarre, fiati, ed archi (talvolta duri - The Other Shoe, Old Shit/New Shit - talvolta ipnotici e suadenti - Understanding Salesmen, Checkout Blues, Dust Of Ages e Whatever Happened To Soy Bomb), quanto di ritmi agrodolci viziati dal rumore di sintetizzatori ed inusuali scampanellii (Sweet Li'l Thing, Trouble With Dreams, In The Yard, Behind The Church, l'acrobatica Hey Man e Losing Streak). La pubblicità di Blinking Lights And Other Revelations, credo più ambita dalla Universal che dalla stessa band, sottolinea ed ostenta la collaborazione con Tom Waits, che di fatto si limita ad urlare in Going Fetal. Blinking Lights And Other Revelations mantiene elevata la qualità dei dischi degli Eels, band "progressista": lo stesso formato e l'inclusione di alcuni intermezzi strumentali non sminuiscono la validità dell'album, corposo ed immediato.
(Carlo Lancini)

www.eelstheband.com