Willy Mason con il suo album di debutto
Where the Humans Eat emerge dalla scena folk americana dimostrando
una notevole e rara maturità artistica, vista la giovanissima età. Il
diciannovenne cantautore, i cui genitori sono entrambi musicisti professionisti,
è originario del Massachusetts ed è stato scoperto da Bright
Eyes a New York.
Dietro a questo primo lavoro vi è una chiara ispirazione a stili e tecniche
tipici della tradizione americana rielaborati però in una chiave più moderna
e vicina alla cultura di un teenager, evidentemente cresciuto fra ascolti
di musica di qualità e che si destreggia piuttosto bene su territori segnati
da miti come Johnny Cash, John Lee Hooker e Neil Young. L'album si apre
con un brano, Gotta keep on movin', che potrebbe sembrare opera
di un Ben Harper che interpreta a sua volta Robert Johnson; i due pezzi
successivi, All you Can Do e Still a Fly, servono invece
a mettere subito in chiaro che Mason è un artista che musicalmente si
racconta rifiutando omologazioni stilistiche e sa esprimersi piuttosto
bene nell'essenzialità di arrangiamenti con chitarra, voce e sezione ritmica
di basso e batteria che caratterizzano poi quasi tutta l'opera. La title-track,
Where the Humans Eat, è uno dei momenti più dolci e allo stesso
tempo melanconici del disco: dietro alle parole "You don't belong where
the humans eat, you don't belong, don't belong to me" sta una constatazione
su certe diversità riscontrabili nella società d'oggi e su come queste
vengono esaltate piuttosto che rimosse. L'anima country di più marcata
ispirazione cashiana emerge nella ballata Hard Hand to Hold
mentre nella jazzata Letter #1 prevale il lato più swing di Willy
Mason: in entrambe mette in risalto l'autorevolezza di una bella voce
più istintiva e sincera, volutamente poco tecnica. In Our Town
e in Oxygen, ricorrono nuovamente dei temi di natura sociale che
stanno particolarmente a cuore all'artista. Nella prima racconta ironicamente
di un assurdo arresto a New York durato più di un giorno e causato da
un equivoco (era già successo qualche tempo fa, nella stessa città, a
Lenny Kravitz che scrisse poi Bank Robber Man); nella seconda invece critica,
seppur in maniera "soft", il sistema capitalista, l'ignoranza, la perdita
di riferimenti da parte della società moderna e tutto ciò che sottrae
quell' "ossigeno" di cui Mason si dimostra alla perenne ricerca. Contenuto
letterario a parte, Oxygen, è un originale brano (anche se potrebbe un
po' forzatamente ricordare Lua di Bright Eyes) basato su un quasi ossessivo
giro di accordi che sfocia piacevolmente in un refrain dai toni più rilassati
che ha spopolato fra le radio inglesi ed americane. Questa canzone e gli
altri ottimi pezzi che trovano spazio in questo brillante debut album,
oltre ad aver convinto un'etichetta importante come la Virgin a mettere
sotto contratto Willy Mason, hanno conquistato gran parte della critica
statunitense ed europea portando sotto i riflettori lo schivo e riservato
ragazzo della East-Coast, al quale toccherà in futuro riuscire a ritagliarsi
un piccolo spazio fra i grandi cantautori dell'area folk che l'America
ci ha regalato.
(Enrico Ladisa)
www.willy-mason.com
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