inserito 22/06/2007

Zachary Richard
Lumière dans le Noir
[
Musicord  2007]

1/2

Queste canzoni sono un carnet da viaggio attraverso sogni e tempeste. Sono ispirate da uragani e sparizioni.(…) Sono un amuleto che portano amore e coraggio, e luce nel buio. E' con queste sentite note di copertina che Zachary Richard presenta il suo cerotto sonoro da apporre sulle ferite di una città colpita nel cuore, uno strappo difficile da rimarginare e che ha colpito la gente di New Orleans direttamente nelle loro case. Lumière Dans Le Noir è il primo album da otto anni a questa parte per questo eroe della musica zydeco, ed è forse il suo disco migliore dai tempi d'oro di capolavori dimenticati (e pure difficilmente reperibili) come Migration e Mardi Gras. Completamente cantato in quel francese creolo tipico del popolo dei cajuns, l'album si fa subito apprezzare per le splendide sonorità confezionate dal nostro con l'aiuto di ottimi musicisti (spiccano le chitarre di Bill Dillon e Eric Sauviat) e qualche ospite d'eccellenza come la sei corde di Sonny Landreth, gli evocativi cori di Ani DiFranco, la viola di Freddie Koella dei Subdudes e addirittura la tromba di Wynton Marsalis. La prima parte del cd è fulminante: il blues di Île Dernière, il gospel-rap sui genocidi in Ruanda di Ô, Jesus (che ricorda molto la Sister Rosa dei Neville Brothers di Yellow Moon), l'apertura incantata di Dans Mon Rêve. Richard gioca molto con gli stili della sua terra, mantiene sempre un impalcatura acustica in cui far risaltare gli splendidi interventi delle slide guitars, e lavora molto sulla voce, diventata molto più profonda con l'avanzare dell'età. Le canzoni fanno il giro del mondo alla ricerca di storie in sintonia con la tragedia di New Orleans, possa essere il protagonista di La Ballade De Jackie Vautour, che si ribella allo sgombero coatto della sua casa, ordinato per fare della sua terra un parco divertimenti, possano essere i delfini in pericolo in La Ballade De DL-8-153, possa essere la tragica vicenda raccontata in La Ballade De François Paradis, tratta da un romanzo dei primi del novecento di Louis Hémon intitolato Marie Chapdeleine, un classico della letteratura francese, trasformato in film ben tre volte nel secolo scorso (la prima volta nel 1934 in un film interpretato da Jean Gabin del regista Julien Duvivier). Lumière Dans Le Noir è un album lungo (65 minuti), e forse nell'eccessiva prolissità della seconda parte trova il suo unico difetto, a causa anche di qualche brano che non tiene il passo di quelli sopraccitati, come Le Souvenir e Je Voudrais Aimer, anche se comunque il livello rimane sempre altissimo con la bella Ma Maison Etrangère ("ispirata da un romanzo di cui non ricordo il titolo" scrive ironicamente Richard nelle note). Da dire infine della splendida confezione e del bel libretto con testi e annotazioni dell'autore, da ribadire la gioia di ritrovare un musicista straordinario, da consigliare un acquisto intelligente…
(Nicola Gervasini)

www.zacharyrichard.com


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