inserito 31/08/2007

Amy Speace
Songs for Bright Street
[
Wildflower records 2007]

1/2

Dopo qualche mese di ricerca mettiamo finalmente le mani sull'esordio di questa cantautrice di base a New York, già considerata una delle migliori promesse della scena tradizionalista americana, sia dalla stampa specializzata (Paste e No Depression fra i tanti), sia dalle radio di settore. Amy Speace, nativa di Baltimora e in seguito girovaga della East Coast, ha meso radici nella Grande Mela in cerca di un'identità artistisca inizialmente poco chiara. Attrice teatrale, alcuni ruoli anche in film indipendenti, prima di scoprire un amore recondito per la poesia e il songwriting. Le canzoni sono sgorgate di conseguenza, formando il duo acustico Edith O e scorazzando per i palchi di mezza America di spalla a nomi importanti. È stata notata da nostra signora del folk Judy Collins, che l'ha messa immediatamente sotto contratto per la sua Wildflower. Songs for Broght Street testimonia il fiuto della Collins e le credenziali di Amy Speace, una voce non particolarmente originale nel panorama roots e folk rock, eppure dotata senza dubbio di una personalità pienamente formata, di un piglio musicale sciolto a cui contribuiscono i Tearjerks, rock'n'roll band che sa adattarsi come un guanto alle esigenze elettro-acustische della protagonista. Guida il carro James Mastro (Bongos, Healt and Happiness Show), esperto navigatore del sottobosco rock indiependente, alle cui chitarre si aggiungono quelle di Richard Feridum (anche lap steel, piano e dobro), tracciando i contorni di ballate dal passo tradizionale e dalle velleità pop rock. Un suono educato e corposo a seconda delle esigenze, moderatamente rurale, che ha scomodato i soliti paragoni con Lucinda Williams, se non addirittura con Emmylou Harris, nonostante Amy Speace non sembri sfoggiare un taglio southern ed accenti country così vistosi (eccezione non indifferente peraltro Dreaming, cover di Blondie, e Double Wide Trailer). Il songwriting appare comunque di prima scelta e lo dimostrano sia gli episodi più accesi quali Not the heartless Kind Step e The Real Thing, sia le dolci confessioni acustiche di Water Landing e Two (con ospiti Gary Louris e Soozie Tyrell). Il meglio del repertorio tuttavia viene riservato alle intersezioni fra spirito folk e inclinazioni soul rock in Shed the Sun, Right Through to Me e nella conclusiva Home, lunghe accorate ballad che si dischiudono su grandi spazi, sfoggiando le qualità vocali di Amy Speace, autrice che sa già esattamente come mettere a nudo la sua ispirazione e sfruttarne le implicazioni più romantiche. Songs for Bright Street possiede sufficienti motivazioni per elevarsi sopra la media delle tante concorrenti, lasciando aperto il campo ad una possibile definitiva imposizione della sua protagonista.
(Fabio Cerbone)

www.amyspeace.com


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