inserito 19/01/2009

Wade Lashley
Someone Take the Wheel
[
Wade Lashley
 2008
]



Non manca nulla: c'è la strada, c'è una macchina sgangherata che si dirige verso l'orizzonte, c'è il mito americano in ogni verso dei suoi testi, ci sono quei suoni impastati di Mississippi che piacevano al John Hiatt che fu, c'è un vocione baritonale che dialoga con le tastiere (solo piano e organo hammond, i puristi non pensino subito male…), c'è quella sensazione che coglie fin dal primo ascolto di essere di nuovo a casa sotto la propria vecchia rassicurante coperta. Occhi puntati dunque su Wade Lashley, l'ultimo arrivato di una tradizione di cantautori americani che vivono sospesi tra folk e rock sudista, e sul suo Someone Take The Wheel. Nel 2005 questo non più giovanissimo artista dell'Arizona aveva pubblicato un cd in solitudine (In From The Wilderness), risultato di un'attività amatoriale che dura fin dai primi anni 90, ed ora confeziona il suo disco della maturità, album che tranquillamente consigliamo mettendo ben in chiaro però che trattasi di prodotto da usare dopo aver ben letto le avvertenze e le modalità d'uso.

E' infatti anche molto probabile che il personaggio abbia già detto in questo cd tutto quanto ha da dire, brani come Turn Around South Bound (con il suo organo alla Al Kooper) o Coffee Tea And Whiskey, ad esempio, rinverdiscono con qualità una buona tradizione senza spostare alcunché, e anche laddove sembra toccato da una musa ispiratrice in piena forma, la sensazione è sempre quella di una giornata felice di una penna ordinaria. Non è davvero facile oggigiorno fare dischi di genere senza scadere nel puro manierismo e nella ripetizione, se si dovesse usare il metro di giudizio dell'originalità qui dovremmo sparare ad altezza uomo, ed è per questo che oggi forse siamo più volti alla ricerca della personalità, elemento di cui Lashley non difetta, pur non strabiliando. Giusto quindi che questo Someone Take The Wheel non passi inosservato tra i tanti, la produzione è ottima (fa tutto Jeff Lusby, di professione tecnico del suono, e si sente) e il disco non conosce momenti di stanca, se non forse l'eccessiva ripetitività di Drift Away.

Per contro brani come Fall o la stessa Someone Take The Wheel fanno parte di quella razza superiore di canzoni in grado di reggere bene il confronto con altri concorrenti in una vostra ipotetica compilation da strada, perché è sull'asfalto che queste canzoni trovano il loro humus ideale per crescere rigogliose. Per il resto i titoli fanno già immaginare il contenuto: Tonight è la ballatona romantica che non deve mai mancare in queste opere, River Song la classica cavalcata di rock rurale alla texana come potrebbe inventarsela un Joe Ely qualsiasi, Waiting On The Rain è un folk di brevettata fattura simile al Graham Parker più americanizzato, Rootless Wanderer l'immancabile inno agli hobo senza radici che chiude con toni epici il disco. E Someone Take The Wheel è il disco che già avete, ma che vorreste ritrovare ancora.
(Nicola Gervasini)

www.wadelashley.com
www.myspace.com/wadelashley


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