inserito 14/09/2009

Daddy
For a Second Time
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Cedar Creek Music  2009
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Le prima avvisaglie nel 2005 con At the Women's Club, un live a tiratura limitata catturato in un minuscolo club del Kentucky, oggi un vero e prorpio disco di studio sancisce il ritorno di fiamma artistica fra Will Kimbrough e Tommy Womack, in arte Daddy. I due compari si erano scontrati per un breve periodo nei B-squits, meteora del roots rock nella nuova Nashville dei primi anni Novanta. Due talenti così in una sola rock'n'roll band stavano stretti ed ognuno aveva immediatamente fatto i bagagli cercando la fortuna solista. A qualcuno è adata meglio (Kimbrough ha girato l'America al fianco di Todd Snider e Rodney Crowell, fra i tanti, prestando la sua mirabile chitarra per un centinaio di songwriter), altri hanno adovuto arrangiarsi (Womack, talento mai troppo lodato, con qualche uscita indipendente e canzoni scritte per conto terzi), ma alla fine tutti sono tornati all'ovile. Una riunione che non ha il sapore dell'amarcord, quanto piuttosto di un diversivo per sfogare una buona fetta del songwriting di ciascuno dei protagonisti.

Con la coppia Womack-Kimborugh ci sono il basso di Dave Jacques, la batteria di Paul Griffith e le tastiere di John Deaderick, turnisti preparati che ruotano intorno a quella Nashville dall'aroma Americana e indipendente. L'effetto dunque è quello di rock'n'roll speziato dagli umori del Sud, diviso fra la sensibilità di folksinger trasandato di Tommy Womack e i ricami d'autore di Will Kimbrough, dividendosi parole e canzoni attraverso un piacevole viaggio sulle route secondarie del rock delle radici. Piacciono le intenzioni, il gioco di squadra dei musicisti e in parte anche i risultati, seppure la bruciante partenza dettata dalle vibrazioni gospel di Nobody From Nowhere (percussioni e organo da deep south) e The Ballad of Martin Luther King (una dedica a mr. Obama nemmeno tanto velata tra le righe?), dalle stilettate dell'armonica nella primitiva Early to Bed, early to Rise e dallo swamp denso di Love in a Bottle lasciavano presagire fuochi d'artificio che invece vanno lentamente scemando strada facendo.

Non è un bluff quello dei Daddy, forse necessita solamente di un aggiustamenteo di rotta o meglio ancora del coraggio di entrambi i suoi animatori nel mettere a disposizione il materiale più fresco del loro carniere. Così ad una Wash & Fold che si sporca nel fango del Mississippi e resuscita lo spirito di Lowell George (e dei Little Feat, ovvio) corrisponde un verboso talkin' di impronta dylaniana (I Went to Heaven in a Dream Last Night) che conquista nei versi ma si sfilaccia nell'esecuzione. Il vizio di Womack si ripete nel finale con Hardshell Case e Kimbrough non aiuta certamente il suo complice con Redemption is the Mother's Only Son: occorre il soccorso dell'amico comune Todd Snider, con un cameo nell'ironica I Want to Be Clean (ogni riferimento personale è voluto), per dare una spinta ad un disco, For a Second Time, pieno di buone promesse non ancora del tutto realizzate.
(Fabio Cerbone)

www.reverbnation.com/daddytheband
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