inserito 16/11/2009

EvilMrSod
Devil's Right Hand
[
Artfull Sounds/ Cargo  2009
]



In Little Town si chiede se mai troverà un giorno la sua casa: nato in una piccola città, partito in cerca di fortuna per la grande metropoli, folgorato sulla via del rock'n'roll. Pablo Ramón Rodriguez Rivero, in arte EvilMrSod, è a tutti gli effetti un hobo moderno, orginario di Tenerife, da anni residente a Berlino e in qualche modo figlio del mondo, girovago per istinto sui palchi di mezza Europa, collaboratore in ultimo di Dallas Kincaid e Stephan Imobersteg, sconsociuti musicisti rispettivamenbte francesi e svizzeri con i quali EvilMrSod si è prodigato in session e nuove registrazioni. Qui parliamo della sua ultima uscita discografica, la quinta in ordine di tempo a partire dal 2003: Devil's Right Hand (ricordate cosa cantava Steve Earle?) risale al 2008 ma trova un piccolo spazio su queste pagine proprio in previsione dell'imminente tour italiano nella seconda metà di novembre. Un segnale che è anche l'ennesima occasione per ribadire la vivacità di una presunta o meno scena europea, dedita alla rilettura personale dei linguaggi folk, blues e country.

Dentro questo calderone è naturale includere anche la musica di EvilMrSod, in realtà combattuta con uno spirito punk: nell'approccio a bassa fedeltà, nello spirito indipendente, nella stessa qualità irriverente dei testi. I punti di riferimento sono evidentemente l'oscurità e i tormenti del blues, l'immagine un po' "outlaw" mutuata da Johnny Cash e dai non allineati del country, così come li potrebbe interpretare un giovane musicista che non si cura dell'effetto un poco naif e ingenuo delle sue liriche. È l'esito del rock'n'roll acustico di Girl with a Gun, di titoli quali Home Made Drugs o Party With Lucifer, che potranno anche strappare un sorriso ma convogliano comunque un'energia contagiosa. Interessante soprattutto la filosofia del "less is better", una gestione solitaria che nel caso di EvilMrSod significa suonare gran parte delle chitarre e cercare interventi mirati all'armonica, alla tromba (nella waitsiana They Call Me Evil), al pianoforte. In alcuni casi spuntano impreviste perle blues (il battito rurale di Cutting Lies Blues e l'ironica You're the Best Shit I've Found), persino un po' misteriose e dark (Last day on Earth e il malinconico lamento di Jesus Left Me Alone), fino ad approdare al cuore di un autentico folksinger quando I Sold My Soul to Rock'n'roll intona un sincero tributo a questa musica con le armi di un menestrello.

E se i testi, come anticipato, soffrono di una spontaneità quasi ingenua, ci si può consolare con un cotenuto musicale variegato, che rasenta con efficacia una forma di ballata pop acustica (The Backstage Queen), nonostante non sempre i risultati siano perfetti. Manca forse nella libertà di EvilMrSod la direzione di un produttore e quei mezzi in più che potrebbero far compiere un salto di qualità alle sue canzoni, a tratti dannatamente piacevoli eppure sempre troppo imperfette e sguscianti per convincere del tutto: a suo modo un segno di sincerità dell'artista.
(Fabio Cerbone)

www.evilmrsod.de
www.myspace.com/evilmrsod



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