inserito 02/12/2009

William Fitzsimmons
The Sparrow and the Crow
[
Groenland  2009
]



Se le strade della musica seguono talvolta diramazioni inconsuete, il percorso esistenziale di William Fitzsimmons rappresenta un esempio delle infinite possibilità di espressione racchiuse all'interno del pentagramma. La sua sensibilità artistica si forma tra le pareti di una casa in periferia nei dintorni di Pittsburgh, Pennsylvania, dentro le mura di un cammino invisibile, quello dei genitori - entrambi nonvedenti -, che comunicano le loro emozioni soprattutto attraverso i dolci frastuoni che pian piano sostituiscono ogni suppellettile domestico. Pianoforti, chitarre, addirittura un organo a canne costruito dal padre sono gli unici veicoli di comunicazione familiare, nonché l'imprinting artistico del piccolo William, che cresce tra le suggestioni degli eroi del folk - James Taylor, Joni Mitchell, Bob Dylan e Simon & Garfunkel su tutti -, i gusti in divenire della madre e l'ossatura della sua arte di cantautore.

Se avete amato i dischi di Bon Iver, Iron & Wine, oppure l'ultimo e compianto Elliott Smith, questo è un disco per voi. The Sparrow And The Crow giunge dopo Until When We Are Ghosts, l'esordio datato 2005, e Goodnight, uscito l'anno dopo, entrambi autoprodotti. Si tratta in effetti della sua prima fatica in studio, un concentrato di sfumature autunnali prodotto da Marhall Altman, abile tessitore di suoni e arrangiamenti. Cantautore evocativo, Fitzsimmons attinge a una dimensione particolare che si riflette nelle sue liriche profonde, malinconiche, tristi e talvolta oniriche che richiamano a più riprese l'arte di Nick Drake, attualizzando una naturalezza espressiva decisamente inusuale. La sua esperienza come terapista in un istituto di igiene mentale ha sicuramente lasciato un marchio indelebile nella sua sensibilità di artista, così come i gradini di un'esistenza priva di un normale punto di appoggio. Alcune sue composizioni sono state utilizzate in serial tv di enorme successo - Grey's Anatomy e Army Wives -, e questo ha permesso al suo nome di circolare amplificato, soprattutto in rete.

I dodici brani del nuovo album riflettono la sfera autobiografica e sono stati composti all'indomani del doloroso divorzio dalla moglie. Folk cantautorale, melodie soffuse e delicate scandite da piano, chitarre e intrecci sonori sperimentali ricamano una dimensione interiore, meditativa, sofferta, e questo si avverte già nell'iniziale After Afterall, grande ballata che decodifica un abbandono ("I still need you, after all"). Le grandi canzoni non mancano, tra arpeggi acustici ben delineati (I Don't Feel It Anymore) e spazi dilatati, come ad esempio If You Would Come Back Home, dove le emozioni sono cadenzate da una splendida batteria e una melodia superba. Splendida Please Forgive Me, voce sofferta che declina il dolore in tutte le sue coniugazioni, magica Even Now, pianistica, oscura e rarefatta, bello il folk appalachiano ritratto in You Still Hurt Me, con un banjo in evidenza, aperta e solare la conclusiva Goodmorning, unico anelito di speranza all'interno di un disco notevole ("You will find love"), perfetto in questo rito di passaggio tra autunno e inverno.
(David Nieri)

www.williamfitzsimmons.com
www.myspace.com/williamfitzsimmons



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