inserito 09/10/2009

Joshua Radin
Simple Times
[
Mom & Pop  2009
]



Una scelta abbastanza tardiva la musica per Joshua Radin, maturata dopo gli anni del college. Certo, l'upbringing non era stato privo di good vibrations a permeare le pareti domestiche, quando i genitori facevano ruotare sul giradischi il fior fiore dei cantautori del periodo, Paul Simon, Cat Stevens e James Taylor su tutti, quel filone intimista che tinteggiava i pomeriggi di Cleveland, Ohio, lasciando un segno permanente sulla sensibilità in divenire del piccolo Joshua. Gli anni passano, finché Radin non viene notato dall'attore Zach Braff, che decide di inserire alcune composizioni nella medical sit com Scrubs, della quale è l'attore protagonista. Nel 2006 è la volta del primo album, We Were Here, poi un duet con la cantautrice Schuyler Fisk viene inserito nel film The Last Kiss. Che dire, la musica di Joshua Radin è quanto di più semplice e coinvolgente si possa immaginare. Chiamiamolo pop folk, soft rock sussurrato, con rimandi forse un po' azzardati che spaziano da Jack Johnson a Jason Mraz. L'importanza risiede nella semplice constatazione che le canzoni sono solide e ben strutturate, figlie di un istinto melodico abbastanza inusuale ai nostri giorni, mica tanto semplici da questo punto di vista.

Simple Times conferma le belle impressioni dell'album di esordio, ampliandone anzi gli orizzonti. Prodotto da Rob Schnapf (Beck, Elliott Smith) e suonato con mestiere, è uno di quei dischi che ti si appiccicano addosso, reclamando a gran voce uno spazio tra le nebbie del frastuono quotidiano, con i brani di una scaletta che strizza l'occhio alle modulazioni di frequenza. Da ricordare che si tratta della prima fatica della neonata Mom & Pop, etichetta indipendente che meglio non poteva iniziare. Semplici i testi, che affrontano la vita di tutti i giorni tra desideri e speranze, amori e amici che vanno e vengono nella consapevolezza che il tempo passa e non va sprecato. L'incipit One Of Those Days mantiene gli umori in sordina preannunciando uno stile d'autore che si muove su chitarra acustica e sussurri, con un bel tappeto sonoro che ammanta l'intero disco, dove spesso piano, archi e Hammond si muovono con circospezione e grazia, senza rompere un equilibrio decisamente affascinante. Ciò che accade con la successiva I'd Rather Be With You è sinonimo di quello che la buona musica da onde radio dovrebbe essere oggi, una perfetta pop song dotata di una linea melodica assassina, con arpeggio iniziale che cede il passo a una robusta ricamatura ritmica.

A seguire una manciata di soft ballads da antologia, dalla morbida Sky alla maestria di Friend Like You, con tocchi di piano soffusi e delicati, da Brand New Day, bel gioco di chitarre e mandolino (Greg Leisz, mica scherzi), fino alla suggestione degli archi che pervadono They Bring Me To You, brano che ricorda un po' l'altro promettente Joshua (James, per la precisione). In poco più di mezz'ora c'è tempo per un uptempo rock delizioso, Vegetable Car, che ci sbatte in faccia i sessanta più spensierati, per il funky di Free Of Me e il bel duet con Patty Griffin, You Got Growin' Up To Do. Chiudono la solare We Are Ok e l'acustica No Envy, No Fear, altri due tasselli di un mosaico che riluce in tutta la sua intensità grazia e ispirazione di un artista che solo alcuni anni fa avrebbe probabilmente scalato le classifiche di mezzo mondo. Per ora deve accontentarsi di quella stilata da iTunes, ma tant'è, i tempi son cambiati. Per fortuna di dischi così ce ne sono ancora.
(David Nieri)

www.joshuaradin.com
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