inserito 03/06/2009

Star Anna & The Laughing Dogs
The Only Thing that Matters
[
Star Anna
2009]



Il particolare nome di questa ragazza era circolato già lo scorso anno in occasione dell'esordio, Crooked Path, un disco che ci era sfuggito di un soffio e sul quale in qualche modo facciamo un po' di giustizia oggi, promuovendo il seguito, The Only Thing that Matters, alla prestigiosa carica di disco del mese. La compensazione però non è il motivo principale delle presenza di Star Anna in questa rubrica, perché, lo dico subito, il suo nuovo lavoro insieme ai The Laughing Dogs si rivela una delle migliori sortite rock al femminile ascoltate negli ultimi dodici mesi. Una voce piena di passione country soul, ballate elettriche semplici e accattivanti, una scintilla di Americana sound che viene travolta da una decisa carica elettrica: questa la formula, nemmeno tanto segreta, di un album che mi ha convinto proprio per il suo attaccamento ad alcune regole di base. Le quali sono poi quelle cha abbiamo sempre dimostrato di apprezzare nel songwriting di qualità: più cuore che testa, molta generosità, chitarre in prima vista e qualche storia personale da raccontare con quel misto di sincerità e saggezza che non ti aspetteresti da una ragazza di ventiquattro anni.

L'immagine di Star Anna è apparsa poco tempo fa su alcune riviste specializzate: il locale Sound Magazine la proponeva fra le future "next big thing" insieme alle colleghe Sera Cahoone e Brandi Carlile, e se proprio dobbiamo scomodare un raffronto, alla seconda potremmo accostare lo stile interpretativo di Star Anna. Purtroppo non c'è ancora di mezzo una grande etichetta e neppure un celebre produttore come T-Bone Burnett, ma il sentimento che viene infuso dalla ragazza in Hawks On a Pole, la trascinante elettricità che ci offre la band in Spinning My Wheels e Running Man, con finali che montano fino allo spasmo e che danno l'esatta dimensione rock di questo disco, possono facilmente richiamare lo stile della Carlile e di tutte quelle giovani promesse che hanno portato una ventata di aria fresca nel mondo della tradizione anti-Nashville. In effetti Star Anna, giovanissima promessa della scena di Seattle e dintorni (lei arriva da Ellensburg, un posto che non sentivo nominare dai tempi degli Screaming Trees di Mark Lanegan) era partita con un atteggiamento e un timbro che l'avvicinavano maggiormente alla tradizione country, ma in The Only Thing that Matters le chitarre di Justin Davis (bravo e misurato, ruvido al punto giusto) e la sezione ritmica formata da Frank Johnson e Travis Yost hanno preso una piega chiaramente rock.

Niente steel e violini dunque, poca aria di campagna, se ci siamo capiti, invece un gran numero di ballate che anche nei momenti più intimi adottano un suono denso, chitarristico: Sleep My Darling e Restless Water sono un manifesto in tal senso, mentre Through The Winter rispolvera un vibrato sulla sei corde che ha un leggero sapore sixties, una suggestione che ritroviamo fra le righe anche in Burn e All Her Ghosts. Il modo di porgersi della band in Where I Come From e Lonely Ride Home, di avvolgere la voce della protagonista senza mai uscire dalle righe, mi ha ricordato non poco la desaparecida Shannon McNally, altro nome che potremmo scomodare facilmente, senza sminuire affatto il valore e le qualità di Star Anna, pronta al grande salto assai più di altre blasonate colleghe. The Only Thing that Matters infatti è il disco che la deludente Sarah Borges non è riuscita a regalarci quest'anno e quello che avremmo voluto facesse Allison Moorer, prima di perdersi nelle ultime produzioni dal sapore pop.
(Davide Albini)

www.staranna.com
www.myspace.com/starannakrogstie

 

 


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