inserito 26/06/2009

Wilco
Wilco (The Album)
[Nonesuch
 
2009]



Con una copertina surrealista (e terrificante), che si nota subito per contrasto con quella elegante e minimalista di Sky Blue Sky, i Wilco confermano lo stato di grazia che li ha proiettati tra i protagonisti del rock'n'roll degli ultimi anni. Il consolidamento delle posizioni non si traduce però nella cristallizzazione dei suoni: i Wilco sono sempre stati capaci di svolte repentine pur mantenendo un'identità chiarissima e se per questo disco sembrano abbracciare un po' la voglia di "back to the roots" con un suono meno compresso (il produttore è il veterano Jim Scott, con cui avevano già lavorato nel doppio Being There) e un'attitudine più fisica che cerebrale è soltanto una delle possibilità su cui il poliedrico ensemble guidato da Jeff Tweedy può puntare. Di certo non l'unica, perché l'ossessivo pulsare ritmico di Bull Black Nova, che rimanda persino ai Talking Heads, in contrasto con le armonie di You & I, comincia il gioco di contrasti su cui, ormai con tanta abilità quanta esperienza, si muovono gli Wilco.

Una rock'n'roll band moderna che sa muoversi nell'ambito di schemi classici (You Never Know sembra una canzone di Tom Petty) così come di variazioni pop con accenti beatlesiani sparsi con generosità. Sono duttili non (solo) perché questo richiede la realtà complessa e mai definita del mondo in cui viviamo, ma per il loro stare avvinghiati alla musica, vissuta con la concentrazione di tormentati jazzisti e con la disinvoltura di consumati honky tonky heroes. La loro eccentricità, a guardarla bene, è la normalità: a parte un vistoso completo indossato da Jeff Tweedy in omaggio a Gram Parsons (lo si vede nel lungo e altrettanto bellissimo viaggio narrato dal DVD Ashes Of American Flags), i Wilco non concedono un granché allo spettacolo e quello che sono è tutto nella musica. Se qualcosa si ripete o svela un po' troppo presto la cifra stilistica della sua matrice è anche naturale e fisiologico perché i Wilco non hanno esordito con Yankee Foxtrot Hotel e perché Sky Blue Sky era un capolavoro.

Qui siamo nell'ambito delle promesse mantenute e per fortuna perché di stelle che bruciano un attimo ne vediamo dozzine al giorno e sarà pure romantico, ma alla fine qualcosa che duri e che resti nel tempo, non soltanto come idea, ma proprio come realtà che vive e suona e si tiene il tempo dalla propria parte, beh, è indispensabile più che necessario. Per questo i Wilco sono in questo momento la miglior rock'n'roll band della Levelland e One Wing (intro delicato e suggestivo, attacco dirompente, finale che è un omaggio, nemmeno tanto velato, ai Television) la canzone più bella di quest'anno, così semplice e perfetta da farvi pure dimenticare le gobbe del cammello arrivato per errore sulla copertina.
(Marco Denti)

www.wilcoworld.net
www.nonesuch.com


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