Wrinkle
Neck Mules
Let The Lead Fly
[Blue
Rose 2009]
Quello dei Wrinkle Neck Mules non è un nome nuovo, anche per RootsHighway.
I più attenti si ricorderanno di The
Wicks Have Met, album del 2007 e primo disco della band a essere
distribuito regolarmente in Europa grazie alla Blue Rose. Quattro album
e un ep in dieci anni di storia hanno caratterizzato una carriera onesta
e tutt'altro che trascurabile nel panorama dell'alternative country. Innanzi
tutto non sono dei puristi nel senso stretto del termine. E' vero che
sono parte dell'ala più tradizionalista, ma non si sono mai tirati indietro
quando si tratta di inserire elementi rock nella loro musica. Buone chitarre
elettriche e qualche assolo ci sono anche in questo nuovo e solare album,
come del resto non mancano gli strumenti acustici, base delle loro godibili
canzoni. Soprattutto Chase Heard e Mason Brent, entrambi
chitarristi e banjoisti, fanno i numeri, mostrando in luce una perizia
tecnica di tutto rispetto e un gusto personale che possono fare la differenza.
Tutte le canzoni sono accreditate all'intera band, quasi a rivendicare
che nessun componente ha un ruolo da leader, bensì il lavoro corale è
quello che meglio si addice nel processo creativo. Se questi sono i risultati,
vuol dire che i ragazzi sono nella strada giusta. La filosofia, e i punti
in comune non sono pochi, è la stessa che animava gli Uncle Tupelo e in
parte anche i Son Volt di oggi, la stessa portata epica e storica della
musica popolare e l'incisività del rock. I Wrinkle Neck Mules sono di
sicuro meno sensazionali delle band citate precedentemente, ma hanno la
giusta spinta per lasciarsi apprezzare. One Hand
In The Furnace è la canzone che ti aspetteresti da una penna
talentuosa come Cary Hudson dei Blue Mountain, ma qui sono i WNM a imbastire
una ballata acustica di rara bellezza. L'apice del disco, senz'ombra di
dubbio.
C'è anche spazio per un brano strumentale, Silver
King, indolente e notturno e che fa da intro alla successiva
Cracks And Seams, pezzo bluegrass che rispecchia alla perfezione
lo stile di questo quintetto dalla Virginia, ma con più di qualche aggancio
in Texas. Efficace anche l'apertura con Let The
Lead Fly, che ci trasporta in territorio country e in campi
assolati di grano maturo. Il violino domina e la voce sgangherata di Andy
Stepanian lascia il segno nella sua peculiarità. Non dimenticatevi
dei Wrinkle Neck Mules quando non sarete in grado di placare la vostra
sete di country-rock e bluegrass. Sapranno accontentarvi senza chiedere
troppo in cambio. (Edoardo Frassetto)