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Clovis
Mann
Metamorphic
[Clovis
Mann 2010]
Il magmatico calderone
delle jam band made in USA periodicamente erutta lapilli discografici di indubbio
interesse, testimonianza della sempre più intensa attività sonora in questo ambito.
Una delle novità più interessanti è senza ombra di dubbio il nuovo lavoro dei
Clovis Mann, da Madison, Wisconsin. Arrivati con Metamorphic
al terzo album, i nostri hanno subito nel corso degli anni significativi cambi
di formazione. Unico membro originario rimasto è Dan Walkner, chitarra e voce,
ben coadiuvato da una sezione ritmica composta da Dan Plourde al basso e Jamie
Zander ai tamburi, nonchè dall'inserimento in alcuni brani di Pat Ferguson e Craig
Baumann alle chitarre e di Vince Faris alle tastiere. L'allargamento di organico
ha certamente giovato ai nostri, ampliandone le capacità sonore e improvvisative.
Musica, quella dei Clovis Mann, che trova proprio nell'improvvisazione strumentale,
dalle terse atmosfere bluesy e dal retrogusto southern, la propria ragione di
essere. Partenza al fulmicotone con Blowin' Up the Shack,
dal ritmo incalzante, con una slide assassina trasudante blues da ogni nota e
con basso e batteria a condurre le danze. Si rimane sempre in ambito blues, anche
se nella sua accezione più elettrica ed hendrixiana, con la successiva No
More, antiwar song impreziosita da un liquido assolo di hammond ad
opera di Faris. Nothing Like That sembra invece
arrivare direttamente da uno dei primi dischi dei Gov't Mule; riff di chitarra
haynesiano fino al midollo, per un brano di grande impatto.
Di struggente
bellezza acustica è invece Dig deep, in cui
la voce di Walkner può risaltare in tutta la sua intensità. Atmosfere acustiche
che si respirano anche in Water's Edge, rafforzata
dalla chitarra di Craig Baumann. Nuovo cambio di rotta in Big
Sky, dove la band esplora i territori musicali cari alla musica reggae.
Chitarra in levare quindi e un buon uso dell'hammond a colorire il tutto. Organo
che ritorna protagonista anche nella lunga Whiff,
scritta da Walkner con lo stesso Faris, e caratterizzata da repentini cambi di
tempo. L'apice del disco è senza dubbio The Light,
dove fa la sua apparizione alla seconda chitarra Pat Ferguson, diventato in seguito
membro effettivo del gruppo. Una sorta di gospel rock frenetico che trova il suo
punto di forza nel call-and-response tra la voce di Walkner e il coro; nella miglior
tradizione del genere.
Un disco Metamorphic che mette in luce la bontà
della penna di Walkner, nonchè le capacità tecniche di ogni singolo musicista
coinvolto. Unica pecca la produzione prettamente "casalinga" che penalizza in
parte il sound della band. Una proposta sonora quella dei Clovis Mann, seppur
non innovativa, comunque interessante; e se in futuro i nostri troveranno un produttore
all'altezza riusciranno sicuramente a ritagliarsi un proprio spazio nell'immenso
panorama delle jam band. (Marco Poggio)
www.clovismann.com www.myspace.com/clovismann
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