inserito 11/03/2011

Statesboro Revue
Different Kind of Light

[Blue Rose  2011
]

 

Altro nome che si aggiunge alle notti sudiste di questi ultimi tempi, Statesboro Revue è la creatura musicale nata intorno alla figura di Stewart Mann, voce e autore principale che ha deciso di condividere - dopo un esordio a metà - tutto quanto con il resto della band. Different Kind of Light, già pubblicato per il mercato americano lo scorso anno, viene oggi distributito dalla solita Blue Rose, che ci porta a conoscenza di un ricco ensemble di musicisti texani (l'album è inciso ad Austin e Mann si muove sulla scena locale) che sono accorsi in aiuto del protagonista, compreso il quotato produttore David Z (da Prince ai Gov't Mule nel suo palmares). Di ritorno da un viaggio in California nel 2007 Mann si inventa il progetto, ispirandosi chiaramente all'immortale brano blues di Blind Willie McTell, reso celebre dal gruppo dei fratelli Allman, a dire dello stesso Stewart Mann fondamentale fonte di ispirazione per la sua musica.

Non ne dubitiamo sentiti i risultati in Different kind of Light, un lavoro intriso fino al midollo di ballate e aromi southern rock e con la nota non indifferente dalla voce del leader, molto soul nella sua caratterizzazione (ricorda vagamente JJ Grey & Mofro). Messi tuttavia a confronto con altre contemporanee realtà (si pensi anche ai Ponderosa, da poco recensiti su queste pagine) gli Statesboro Revue si presentano meno eclettici e più solidamente agganciati al treno del "rock confederato", rischiando forse di non riuscire a variare troppo la ricetta. Le chitarre di Todd Laningham e Will Knack graffiano ma non fanno veramente male, e questo potrebbe conquistare gli appassionati del lato meno aggressivo del genere: il riff ostentato di Little Girl Like You, la classica ballata rock Alone in chiusura o la più funkeggiante Find a way, dove esce prepotentemente allo scoperto il coro femminile in odore gospel, sono in netta minoranza rispetto al numero di brani dall'impronta elettro-acustica, dove le chitarre slide si intrecciano con il piano e l'organo di Michael Ramos, definendo i tratti essenziali del suono degli Statesboro Revue.

Indicativo in questo senso un brano quale The Painter, che alterna una pigra cadenza acustica tipicamente sudista con l'esplosione dei riff delle chitarre, mentre risultano assai più tradizionali, dominate da un suono di radice country blues, The Other Side, Over You e Comes Back to You. E' senza dubbio il campo d'azione in cui la voce di Mann, come anticipato intrisa di passione soul, riesce ad esprimere al meglio le sue inflessioni: una ballata come Lady è il concentrato di questo stile, nel gioco fra chitarre e piano boogie, o ancora la successiva Fall, sempre arricchita dall'ottimo uso delle backing vocals femminili (Sheree Smith, Sonya Moore). Potrebbe apparire come un limite, e alcune canzoni tendono ad assomigliari troppo, ma alla fine genera una certa uniformità che è anche la carta vincente del disco. Certamente hanno intorno a sé concorrenti molto agguerriti...
(Fabio Cerbone)

www.thestatesbororevue.com
www.bluerose-records.de


   


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