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1990
The Havalinas
 The Havalinas (Elektra 1990)

Dall'incontro tra Tim Scott, un songwriter abituato a vivere tra i lupi della steppa e altre fiere della mente, una sezione ritmica scalpitante (compreso Charlie Quintana alla batteria, poi con Bob Dylan) e Don Gehman, un produttore capace di mantenere in equilibrio radici e mainstream nacque un disco tanto estemporaneo quanto sorprendente. Un sound scarno eppure potente, il fascino romantico di un paio di splendide ballate fecero diventare gli Havalinas un oggetto di culto tra le tribù delle backstreets. Non a caso, Bruce Springsteen riprese proprio la loro High Hopes (una grande canzone) all'epoca della reunion della E Street Band. Furono poco più di una meteora, ma brillano ancora oggi. (MD)

Sounds like >> Spanic Boys  Spanic Boys (Rounder 1990)

 

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1990
Kevn Kinney
 Mcdougal's Blues (Island 1990)

Fa effetto ancora oggi sentire queste ballate acustiche fragili, cantate con una voce strozzata, incise in anni di grunge e rock alternativo a tutte le ore. Kevn Kinney è un figlio del Sud, che nei ritagli di tempo dall'attività di leader dei Drivin' n Cryin', onesta rock band come tante, si ricorda di amare alla follia il folk e il country di un tempo. Incide così i suoi dischi più interessanti, di cui Macdougal Blues resta il più ispirato e romantico: tra chitarre acustiche, mandolini e una sezione ritmica quasi inesistente, è un disco anacronistico per l'epoca. (DA)

Sounds like >> Bob Dylan Good as I been to You (Columbia 1992)

 

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1990
Michael McDermott
 620 W. Surf (Giant/Warner 1990)

Album d'esordio di questo cantautore di Chicago che, agli inizi degli anni novanta, era parecchio apprezzato dai fans del rock stradaiolo. Michael McDermott deve parecchio alla propria voce densa e robusta, voce che gli ha permesso addirittura di essere paragonato a Springsteen. E' stata l'ennesima promessa del panorama rock di quel periodo. Il suo disco delineava un musicista essenzialmente votato ad un rock rurale di matrice acustica (A Wall I Must Climb e Murder In The First Degree) e alle ballate urbane (Fool's Avenue), ma che non disdegnava un folk rock più brillante vicino allo stile di Elliott Murphy (Shadow Of The Capital e Your silence I Will Always Admire For Its Being). (CL)

Sounds like >> Martin Zellar  Born Under (Rykodisc 1995)

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1990
Raindogs
 Lost Souls (Atco 1990)

Una rock'n'roll band con il nome preso da uno dei più bei dischi di Tom Waits per un attimo rinverdiva i fasti elettrici della Boston, Mass. dei Del Fuegos. A differenza della grandissima e mai dimenticata band di Dan Zanes, i Raindogs avevano, oltre ai riff e alla consueta energia del rock'n'roll, un'inclinazione per certe sonorità folkie, soprattutto per il brillante uso del violino che costituiva una parte non relativa del loro sound. Anche se poi Boston è diventata la città dei songwriter, Lost Souls rimane un gioiellino inalterato nel tempo e uno di quei dischi che brillano per un istante, ma la cui luce rimane molto a lungo. (ES)

Sounds like >> The Silos  The Silos (RCA 1990)

 

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1990
Thin White Rope
 Sack Full of Silver (Frontier 1990)

Pur non godendo della stessa magia e dello stato di grazia compositivo dei loro giorni migliori (per quelli bisogna rivolgersi a Moonhead e In The Spanish Cave), Sack Full of Silver resta un disco pressochè perfetto nel disegnare orizzonti desertici e rock di frontiera, con accenti country più marcati ed un paio di ballate tra le più belle presenti nel catalogo della band di Guy Kyser (la stessa title track mette i brividi). Un disco più sereno del solito per i Thin White Rope, che sembrano godere della piena maturità, aprendosi una strada verso la classicità (FC)

Sounds like >> Giant Sand  Centre of the Universe (Restless 1992)

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1990
Uncle Tupelo  
 No Depression (Rockville 1990)

A Belleville, Illinois, nel mezzo del nulla della desolata provincia, profondo Midwest americano, tre compagni di liceo, Jay Farrar, Jeff Tweedy e Mike Heidorn, danno vita ad una rivoluzione silenziosa e pacifica, che nessuno o quasi al momento avrebbe notato. In tempi di grunge imperante e rock alternativo sul modello MTV, nasce il mito alternative country degli Uncle Tupelo: chitarre punk e spirito country, Leadbelly e Carter Family mischiati ad Husker Du e Black Flag. Un disco che diverrà, a torto o a ragione, il simbolo di un intero movimento ed il nome della rivista più autorevole del settore (FC)

Sounds like >> The Hilltops  Big Black River (Black Dog 1991)

 


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1991
Steve Forbert
 The American in Me (Geffen 1991)

Dopo il lungo silenzio successivo alle speranze commerciali disattese dai pur ottimi dischi degli anni '70, Steve Forbert torna a farsi sentire alla fine del decennio seguente, con uno Streets Of This Town che, nel riflettere amaramente sui disastri sociali prodotti dagli anni delle "reaganomics", sposava come meglio non si sarebbe potuto l'anima stradaiola e quella folk-rock dell'autore. Di pari interesse, nonché di inalterata caratura artistica, questo The American In Me arrivato quattro stagioni più tardi: enfasi springsteeniana, spruzzi country, pennellate folk e ballatone infreddolite a ricordare (con rabbia) il senso comunitario di una nazione dove sembrano essersi smarrite radici e identità. (GC)

Sounds like >> Willie Nile  Places I Have Never Been (Columbia 1992)

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1991
Green on Red  
 Scapegoats (China 1991)

Il canto del cigno della rock'n'roll band più fuorilegge che sia mai esistita. Attorno a Dan Stuart e Chuck Prophet, gli unici rimasti Green On Red, da Here Comes The Snakes in poi si materializza una piccola gang di collaboratori guidata dal veterano Al Kooper. Qualche sferzata elettrica, ballate noir e crepuscolari (il loro capolavoro, Little Things In Life), molto fascino per un sound che deve tanto a Bob Dylan e a Neil Young quanto all'esilio degli Stones e a certe sfumature del border. I Green On Red se ne sarebbero andati poco dopo, ma il fascino di Scapegoats e della loro turbolenta esistenza (basta inseguirli lungo le ristampe) è rimasto inalterato nel tempo. (MD)

Sounds like >> Dashboard Saviors  Kitty (Medium Cool 1992)

 

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1991
Will T.Massey    
 Will T.Massey (MCA 1991)

Coordinati da Thom Panunzio, nel 1991 musicisti di rilievo come Roy Bittan, Jim Keltner, Kenny Aronoff, Mike Campbell e Waddy Wachtel parteciparono alla realizzazione dell'omonimo album d'esordio di Will T. Massey. Il disco sposava uno stile assolutamente accattivante, un compromesso tra i suoni di fine anni ottanta e il rock da strada. Grazie a questo lavoro, Will si candidò in breve tempo a rientrare fra le più accreditate next-big-thing, uno di quei cantautori in grado di raccogliere il testimone di uno Springsteen fermo al palo dal 1988. Purtroppo, in un lasso di tempo altrettanto breve, di Will si persero definitivamente le tracce, fermo restando che il suo album rimane uno tra più significativi del genere dei primi anni '90. (CL)

Sounds like >> Doc Lawrence Doc Lawrence (Chameleon 1992)

 

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1991
John Mellencamp
 Whatever We Wanted (MCA 1991)

E' un pugno dritto allo stomaco, un ribollire di ispide chitarre elettriche (David Grissom, fondamentale in questo gioco) e rock'n'roll squadrato che rimanda al suo disco più "stonesiano" degli anni '80, Uh Huh. Whatever We Wanted è il seguito, magari meno affascinante e con qualche ballata che latita, ma pur sempre una dichiarazione di indipendenza e coraggio da parte di John Mellencamp: quando tutti si aspettano un disco da songwriter maturo e pacifico, lui se ne esce con bordate "rollingstonsiane" come Love and Happiness, I Ain't Never Satisfied e Get a Leg Up (FC)

Sounds like >> Dan Baird LOve Songs for The Hearing Impaired (Def American 1992)

 

 


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