Motor Motel Love Songs venne pubblicato nel Maggio 2003,
ossia più di un anno fa. Ovviamente, visto che era sfuggito perfino a
noi di Rootshighway, a quel tempo in Italia nessuno ne parlò. Ma quell'album
ed il suo autore, il misconosciuto Jason Collett, meritano invece
di essere presi in mano e trattati, grazie anche alla recente distribuzione
italiana da parte della Audioglobe. Originario di Toronto e con un passato
sempre all'ombra di Andrew Cash, personaggio della scena americano-canadese
nonché membro dei più famosi Cash Brothers, Jason si rivela un cantautore
della tradizione, writer capace e con una valida visione musicale indirizzata
al country-rock, alle ballate e ad un suono prossimo a quello di Neal
Casal. Proprio da Neal eredita infatti la sensibilità nella penna, con
testi capaci di intrecciarsi a melodie deliziosamente californiane e legate,
per associazione, agli anni Sessanta/Settanta, oltre che al gotha di Gram
Parsons. Le chitarre acustiche solari, una sessione ritmica quadrata,
l'immancabile pedal steel e la chitarra elettrica ad aprire spiragli psichedelici,
per noi non sono una novità: Jason non inventa certo un genere. Quindi,
fa del suo meglio per ricavarsi una nicchia fra gli appassionati, convincendo
con la sua voce delicata e specialmente con un lavoro onesto, aperto anche
a soluzioni roots-rock (la bar song Lucky Star sembra uscire da
Crashing Down di Teddy Morgan) nonché pop (Tiny Ocean Of Tears
e Choke Cherry), tutte di brillante fattura. E' comunque la California
il riferimento più costante: da quella terra soleggiata, di colline, mare
e buon vino, arrivano infatti Bitter Beauty, l'acustica Gabe
(che ricorda le produzioni di Pete Yorn - come del resto All I've Ever
Known), Airport, Blue Sky e Stormy Woman Salty Girl,
capitolo conclusivo decorato da violini e scritto con amore. A seguire,
inattesa, una ghost track: la pianistica Motor Motel Love Songs.
Ma degna di nota a sé è la già citata Bitter Beauty, completata tradizionalmente
da organo e dal controcanto della brava Leslie Feist, incisa nel 2001
e pubblicata dapprima sull'omonimo disco d'esordio: è una canzone strepitosa,
un sicuro hit nel piccolo mondo dell'Americana.
(Carlo Lancini)
www.jasoncollett.com
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