Tom McRae - All Maps Welcome Sony BMG 2005 1/2
inserito 23/06/2005

Tom McRae ha esordito nel 2000 con un disco vincente, ben accolto nonostante le tinte spente dei suoni e delle parole. Nel 2003, con Just Like Blood, si è confermato un cantautore sensibile ed introverso: anche in quell'occasione, infatti, la forma ritmica malinconica e minimalista si accordava alla perfezione con i testi del cantautore britannico. Anche il nuovo All Maps Welcome pone un filo di continuità importante: McRae resta infatti un cantautore introspettivo, capace di osservare se stesso dalle più svariate angolazioni, anche e soprattutto sentimentali (My Vampire Heart), nonostante ora realizzi il suo primo album per una major, la Sony Bmg, maggiormente improntato ad un ampio discorso musicale, che tocca gli arrangiamenti e rende i testi più consistenti. In definitiva, All Maps Welcome è un lavoro dai contenuti musicali più briosi e dalla corposità strumentale più intensa, grazie all'utilizzo omogeneo di pianoforte, archi (violoncello soprattutto) e chitarre d'accompagnamento. Le atmosfere, abbozzate con particolari riverberi ed accorgimenti tecnici, sono accoglienti, calde ed avvolgenti. Le intuizioni ritmiche di Tom sembrano indirizzarlo ad un pop più spensierato (aggettivo appropriato per The Girl Who Falls Downstairs, Silent Boulevard e How The West Was Won), così che All Maps Welcome si adatta anche ad un pubblico variegato, quello dei vari Keane o Coldplay, sebbene l'eleganza di Tom non si sposi con i grandi palchi o il Festival Bar. La sua è infatti un'anima inquieta, a cui piace calcare palchi più intimi (lo Zenith di Parigi o l'Hammersmith Apollo di Londra, per intenderci), un'anima tanto ispirata quanto quella di Damien Rice e spero meno istintiva di quella del suicida Matthew Jay, secondo me il riferimento musicale più prossimo. Tuttavia, quest'estate lo troveremo anche in qualche festival, fra gli altri il Neapolis, habitat forse forzato dalla strategia di marketing imposta dalla Sony. All Maps Welcome non nasconde un lieve senso di speranza, reso ancor più concreto dai ritmi brillanti adottati, ai quali fanno fa eccezione soltanto l'accoppiata It Ain't You e Strangest Land, sulla scia del Tom McRae prima maniera. Ritengo All Maps Welcome il disco più accessibile della produzione di Tom McRae e non posso far altro che confermare le buone parole già spese in occasione degli album precedenti: Tom è senza dubbio uno dei migliori songwriters britannici della sua generazione, uno dei più maturi e dei più fedeli alla tradizione folk-rock.
(Giovanni Manzoni)

www.tommcrae.com