inserito
29/08/2007
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The
Red Button 1/2 Appetitosa caramaella pop,
non c'è che dire, questo She's About to Cross My Mind, e
per una volta tanto, lontano da qualsiasi logica di modernità, il giudizio
dovrebbe ricadere solamente sulla qualità irresistibile delle undici canzoni
qui riunite, una valanga di fluttuanti melodie sixties e solare pop music
come non se ne sentiva da tempo. Certo, di conseguenza viene anche un
senso critico che impone di valutare la musica dei Red Button per
quello che realmente rappresenta, una ventata di fresco revival, un rimembrare
sornione i bei giorni dellla british invasion e di un power pop
più volte rivisitato nel corso dei decenni. La band prende forma intorno
alle figure di Seth Swirsky e Mike Ruekberg, marpioni del
business musicale con un curriculum di tutto rispetto: il primo ha fatto
l'autore conto terzi scrivendo per Al Green, Tina Turner, Rufus Wainwright
e dando alle stampe un aprezzato lavoro solista nel 2005, Instant Pleasure;
il secondo ha guidato i Rex Daisy (un disco prodotto da Paul Fox degli
XTC per la Geffen), svolto il duro lavoro del session man e infine collaborato
alla stesura della colona sonora di Dummy con Adrien Brody. Uniti estro
e forze She's About to Cross My Mind è il loro modo di osservare i colori
del mondo attraverso un caleidoscopio fatto di armonie beatlesiane, jingle
jangle alla Byrds, garage rock e bubblegum music. Hanno fatto centro,
non c'è dubbio, e di loro si sono innamorati in tanti, fra gli altri Norman
Smith (ingegnere del suono per i Beatles e talent scout della Emi nei
sixties) e buon ultimo Little Steven, che ha eletto Cruel Girl
"The Coolest Song in the World" nel suo ormai famigerato programma
radiofonico dedicato al garage di ieri e di oggi. Il brano calza a pennello,
con quell'organetto e quegli impasti vocali che sembrano uscito da Help!,
1965 o giù di lì. Quello che arriva in seguito, quasi interamente suonato
dal duo e con rare collaborazioni di studio, procede lungo una linea precisa:
è artigianato pop di elevata fattura quello dei Red Button, a patto di
non prenderli troppo sul serio, lasciandosi condurre dalle loro melodie
senza preconcetti e rimostranze. Qui non conta l'orginalità ma il rimando,
l'eco di un ricordo lontano, la familiarità di brani quali Floating
By e Ooh Girl, deliziose filastrocche, I Could Get Used
to You, Can't Stop Thinking About Her e Free, cospirazioni
di scintillanti chitarrine "byrdsiane", e ancora Gonna Make You Mine,
altra ode imperitura alla coppia Lennon- McCartney, di corsa (solo trentrè
minuti, come il genere richiede) fino al termine di It's No Secret,
parlando di ragazze e amori con una ingenuità che potrebbe provocarvi
due reazioni diametralmente opposte: amore, magari passeggero, ma a prima
vista, oppure odio incondizionato. Personalmenbte propendo per la prima
ipotesi. |