inserito 05/07/2007

North Twin
Falling Apart
[
Rob Lutes   2006]

1/2

Ognuno ha i suoi santi in paradiso, amesso che sia in grado di concedersi un tale lusso. Nel caso dei North Twin, quartetto della grigia (si dice sempre così, perché fare eccezione) Seattle, il destino ha voluto che l'amico Mike McCready, più noto alle cronache come chittarista dei Pearl Jam, abbia speso due parole di incoraggiamento sull'onestà e l'impegno delle loro canzoni, che sono poi il frutto del songwriting acceso, passionale di Tony Fulgham. La sua voce carica di tensione, sporca al punto giusto per accodarsi alle chitarre grezze della band è l'asso nella manica di un esordio, Falling Apart, che sa di provincia rock e alternative country vecchio stampo, ma sostando piuttosto sul lato selvaggio del genere e non tanto fra le ballate country umide e malinconiche. Avendo fatto da spalla per Bottle Rockets e Drams ci si accorge dunque che i North Twin abitano quel feroce roots rock da strada maestra che tanto ci ha trascinato in questi anni, in tal senso prendendo le distanze anche dai luoghi comuni della loro scena musicale cittadina. Sembrano dunque una rock'n'roll band del Midwest, con canzoni e storie di desolazione e sogni spezzati, corse in macchina, fughe e all'occorrenza una bottiglia in cui affogare i dispiaceri. Fulgham viene dal Texas, anche se l'adolescenza l'ha spesa fra L.A. e Seatlle, e questo forse spiega molte cose: la grattuggia elettrica che accompagna The Good Guy e Carole Anne, roots rock affilato come una lama che rimanda agli Slobberbone e a tutta la progenie più "rozza" del suono Americana, una Gasoline che è una via di mezzo tra Neil Young e gli Uncle Tupelo di Looking for a Way Out, così come la ballata rock da grandi spazi che morde il freno in Gasoline e Falling Apart. A questo potremmo anche chiudere la pratica North Twin catalogandoli fra i buoni imitatori: c'è un fondo di verità e non è il caso di nascondersi dietro giri di parole, ma vale la pena soppesare episodi quali No One's Getting Out e You Can never Go Home, peraltro tanto prevedibili quanto deliziosi, con una profondità di scrittura che Fulgham andrà certamente affinando e già mostra le sue potenzialità in Halloween in Houston e Breathe, ballate soffuse e notturne. Poi bastano le bizze country punk di Motorbike e il riff stonesiano di Broken Legs per conquistare un sorriso: le chitarre vanno a nozze (ci sono anche quelle di TimDiJulio, oltre al basso di Rebecca Young e alla batteria di Rick Cranford) e tutti ci sentiamo a casa. Non so che fine faranno i North Twin, magari persi nelle mille produzioni indipendenti, ma il loro esordio è credibile e senza pretese: si sbrighino a chiamare Eric Ambel (Steve Earle, Bottle Rockets, Blue Mountain) come produttore, perchè ne vedremo delle belle.
(Fabio Cerbone)

www.northtwin.net
www.cdbaby.com


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