Martha
Scanlan
The
West Was Burning
[Sugar
Hill 2007]
  1/2
Alla
galleria delle nuove voci del folk americano possiamo aggiungere Martha
Scanlan, rapita dal fascino dell'old time music, senza tuttavia scadere
nella pura e semplice accademia. Facile compiere un allineamento dei contenuti
di questo promettente debutto, The West Was Burning, con
quanto già conquistato a livello artistico negli scorsi anni da
Gillian Welch. D'altronde la formazione musicale della Scanlan attinge
allo stesso grande fiume dell'Appalachian music, lei nativa del Minnesota
e presto trasferitasi nell'East Tennesee per respirare a pieni polmoni
i fantasmi del folklore americano. Una breve esperienza (due dischi all'attivo)
nei Reeltime Travelers, band capace di conquistare le attenzioni di T
Bone Burnett e conseguentemente di accodarsi al tour di Down from the
Mountain, al fianco di Ralph Stanley e Alison Krauss. Da lì la
decisione di compiere il salto solista, convinta anche da capacità
di songwriting troppo contenute nei Reeltime Travelers, cercando una dimensione
meno ghettizzante, in cui le radici folk lanciano qualche ponte verso
la modernità. Merito da ascrivere anche alla produzione di Dirk
Powell, maestro di cerimonie con chitarre, banjo, mandolino e fiddle,
che mette a disposizione una manciata di musicisti di indubbio spessore,
primo fra tutti Levon Helm alla batteria. Nel loro insieme assecondano
la Scanlan con un suono di basso profilo, essenziale, capace di esaltare
le poetica dei testi e il loro echeggiare una scrittura classica, per
immagini. Molti i riferimenti, a cominciare dal titolo, alla wilderness
americana, agli orizzonti sconfinati, spesso riflessi anche nelle sensazioni
più intime dell'autrice. Musicalmente il progetto riflette questa
dicotomia fra passato e presente, alternando ballate imbevute di eleganza
folk rock (la stessa title track, I Don't Even to Ask), discese
nel campo Americana e country (Walkin', Set me Up High),
episodi squisitamente rurali (lo strumentale dai profumi irish di Call
me Shorty, Seeds of the Pine e Up on the Divide, a metà
strada fra la citata Gillian Welch e Natalie Merchant, cui la voce della
Scanlan spesso pare allinearsi) fino a lambire territori più elettrici
(il focoso gospel blues di Get Right Church e la più discorsiva
Isabella, con la partecipazione di Amy Helm e Glenn Patscha
degli Ollabelle). Sono forse proprio questi ultimi i momenti più
coraggiosi di The West is Burning, che fra le sue curiosità annovera
anche una deliziosa cover di Went to See the Gipsy di Bob Dylan.
Pensonalità in via di definizione, con qualche debito da scontare
nei confronti di altre colleghe, Martha Scanlan ha comunque già
imboccato la strada giusta per diventare una delle testimoni più
credibili del rinnovamento folk
(Fabio Cerbone)
www.marthascanlan.com
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