inserito 26/02/2007
Martha Scanlan
The West Was Burning
[
Sugar Hill 2007]

1/2

Alla galleria delle nuove voci del folk americano possiamo aggiungere Martha Scanlan, rapita dal fascino dell'old time music, senza tuttavia scadere nella pura e semplice accademia. Facile compiere un allineamento dei contenuti di questo promettente debutto, The West Was Burning, con quanto già conquistato a livello artistico negli scorsi anni da Gillian Welch. D'altronde la formazione musicale della Scanlan attinge allo stesso grande fiume dell'Appalachian music, lei nativa del Minnesota e presto trasferitasi nell'East Tennesee per respirare a pieni polmoni i fantasmi del folklore americano. Una breve esperienza (due dischi all'attivo) nei Reeltime Travelers, band capace di conquistare le attenzioni di T Bone Burnett e conseguentemente di accodarsi al tour di Down from the Mountain, al fianco di Ralph Stanley e Alison Krauss. Da lì la decisione di compiere il salto solista, convinta anche da capacità di songwriting troppo contenute nei Reeltime Travelers, cercando una dimensione meno ghettizzante, in cui le radici folk lanciano qualche ponte verso la modernità. Merito da ascrivere anche alla produzione di Dirk Powell, maestro di cerimonie con chitarre, banjo, mandolino e fiddle, che mette a disposizione una manciata di musicisti di indubbio spessore, primo fra tutti Levon Helm alla batteria. Nel loro insieme assecondano la Scanlan con un suono di basso profilo, essenziale, capace di esaltare le poetica dei testi e il loro echeggiare una scrittura classica, per immagini. Molti i riferimenti, a cominciare dal titolo, alla wilderness americana, agli orizzonti sconfinati, spesso riflessi anche nelle sensazioni più intime dell'autrice. Musicalmente il progetto riflette questa dicotomia fra passato e presente, alternando ballate imbevute di eleganza folk rock (la stessa title track, I Don't Even to Ask), discese nel campo Americana e country (Walkin', Set me Up High), episodi squisitamente rurali (lo strumentale dai profumi irish di Call me Shorty, Seeds of the Pine e Up on the Divide, a metà strada fra la citata Gillian Welch e Natalie Merchant, cui la voce della Scanlan spesso pare allinearsi) fino a lambire territori più elettrici (il focoso gospel blues di Get Right Church e la più discorsiva Isabella, con la partecipazione di Amy Helm e Glenn Patscha degli Ollabelle). Sono forse proprio questi ultimi i momenti più coraggiosi di The West is Burning, che fra le sue curiosità annovera anche una deliziosa cover di Went to See the Gipsy di Bob Dylan. Pensonalità in via di definizione, con qualche debito da scontare nei confronti di altre colleghe, Martha Scanlan ha comunque già imboccato la strada giusta per diventare una delle testimoni più credibili del rinnovamento folk
(Fabio Cerbone)

www.marthascanlan.com


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