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07/02/2007
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![]() The
Shins Sembra proprio che gli Shins
siano il gruppo del momento. Il loro nome è sulla bocca di tutti gli affezionati
al mondo indie e anche i critici di ogni estrazione elogiano le doti di
questa band stabilitasi ormai da tempo in quel di Portland, patria di
altri illustri, fino a ieri, sconosciuti: i Decemberists. Gli Shins si
sono fatti apprezzare per dischi quantomeno curiosi (l'esordio del 2001,
il seguito del 2003), strappando un contratto con la storica Sub Pop,
regina delle etichette indipendenti che li ha confermati anche quest'anno
per l'uscita di Wincing The Night Away. Sebbene la pubblicazione
del loro ultimo lavoro sia stata programmata per fine gennaio (il 23),
le politiche di marketing dell'etichetta hanno permesso che si spendessero
già fiumi di parole su questo album. I più American-oriented vi hanno
trovato riferimenti ai Byrds e ai Beach Boys, mentre qualche critico di
ascendenza britannica ha riscontrato affinità con il post-punk dei primi
anni Ottanta e con il pop. Va chiarito, per ammissione dello stesso James
Mercer (front-man, autore di ogni brano e catalizzatore di tutte le
iniziative), che l'estrazione musicale della band è tipicamente americana:
guarda insomma con franchezza alle parentesi psichedeliche dei Byrds,
facendo proprie le teorie di Brian Wilson. Tuttavia, si parla a mio avviso
anche di un filone anglosassone, poiché la spasmodica ricerca di un suono
inusuale ha portato giocoforza verso sperimentazioni tipiche dei musicisti
britannici. Il risultato è dunque una marcata originalità sonora ed uno
stile alquanto singolare, che fanno confluire un jingle-jangle non troppo
squillante e quasi "Paisley Underground" (Turn On Me) con rimandi
allo stile degli Smiths di Morrissey e dei Cure (Sea Legs - malgrado
il synth dominante - Spilt Needles e Black Wave), senza
trascurare quel pop spensierato il cui acme è toccato da Australia. Le
velate intrusioni elettroniche sono fondamentali nell'economia del suono,
mentre i ritmi realizzati con chitarre di ogni genere sono spesso incalzanti
(vedi il crescendo dell'iniziale Sleeping Lessons e le distorsioni
dell' interludio Pam Berry). Il sunto di questo stile innovativo
è rappresentato dall'eloquente Phantom Limb, canzone che racchiude
appunto in sé tutti i generi citati sinora. Wincing The Night Away è forse
il disco migliore licenziato dagli Shins: la loro stravaganza mi impone
paragoni con gli Arcade Fire e con i Decembrists, forse fra le migliori
bands di questi ultimi anni. Dietro le quinte, a manovrare i fili, è stato
scelto l'esperto Joe Chiccarelli, uno che negli ultimi trent'anni
ha lavorato al mixer per Frank Zappa, Stan Ridgway, Steve Wynn, Hole,
(trascuro Bon Jovi e U2 per passare a) Clem Snide e Rickie Lee Jones.
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