inserito 21/11/2008

Mike Aiken
Hula Girl Highway
[
Aspirion Records
2008
]



Benvenuti a bordo! È senza ombra di dubbio ciò che vi sentirete gridare con voce stentorea da Mike Aiken nel momento in cui inserirete Hula Girl Highway nel lettore. Il troubadour di Norfolk (Virginia) ci manda il suo terzo messaggio musicale, dopo Getaway (2004) e l'ottimo Just Add Salt (2007), direttamente dalla sua Ocean Girl (non vi dice qualche cosa circa Young?), la barca sulla quale vive con la moglie Amy solcando le acque comprese tra la baia di Chesapeake (luogo incantato, protagonista naturale ed assoluto nel memorabile romanzo La Baia di Michener) e le Bahamas. I più dicono che la sua musica sia molto vicina a quella di Buffett, lui stesso non ne fa mistero e paga tributo anche in questo disco con la reggata Thank You (my Buffett song), e con la sempre verde Banana Republic (Goodman), altro cavallo del maestro.

Io comunque direi che il suo country rock diretto e determinato sia meno morbido e pre caraibico di quello dello splendido Jimmy e parrebbe scolpito dai venti freddi dell'oceano Atlantico che gli danno quel vigore che traspare con forza rutilante nell'up tempo dell'iniziale Jagger & Jones come pure nella successiva Thick Black Water, poi è tutto un susseguirsi di benefiche sensazioni che rimandano persino a Marshall Tucker Band, Amazing Rhythm Aces fino al folk elegante di James Taylor in This Here Mandolin (M.P. Smith). Avendo citato due delle quattro cover del disco, una menzione speciale meritano anche le restanti due: troviamo, infatti, versioni veramente azzeccate di Blowin' Like A Bandit (Guy Clark) e Talk To Your Daughter (boogie di J.B. Lenoir). La voce di Mike è calda, pastosa un incrocio tra Russel Smith (meno profonda) e Buffett (meno nasale), la moglie Amy, con perizia, doppia ai cori, i musicisti girano a mille e mettono in evidenza l'hammond ed il piano di un eccellente Mr. Dennis Wage ma anche le frizzanti chitarre dello stesso Aiken e di Larry Berwald, il drumming accattivante di Dennis Holt, tutti creano il substrato sul quale si sviluppano i fraseggi delle belle canzoni di Mike che si stampano rapidamente nella partizione musicale della nostra memoria, evocando paesaggi marini di straordinaria bellezza.

Certo che dopo un paio di ascolti ti viene voglia di fare una telefonata al lavoro, dire tutto ciò che hai dentro e partire per una "life on the boat", biglietto di sola andata! A dispetto del titolo che parrebbe un po' sciocchino e della cover, pure spiritosa, è un disco maledettamente serio, uno dei più interessanti di questo 2008 abbastanza avaro di botti. Il personaggio si è appena esibito per un mini tour nel vecchio continente, come sempre Olanda, Francia... e l'Italia? Ci siamo distratti e ci ha saltati!
(Gianni Zuretti)

www.mikeaikenmusic.com
www.myspace.com/mikeaiken


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