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Mike
Aiken
Hula Girl Highway
[Aspirion
Records 2008]
 
Benvenuti a bordo! È senza ombra di dubbio ciò che vi sentirete gridare
con voce stentorea da Mike Aiken nel momento in cui inserirete
Hula Girl Highway nel lettore. Il troubadour di Norfolk
(Virginia) ci manda il suo terzo messaggio musicale, dopo Getaway (2004)
e l'ottimo Just Add Salt (2007), direttamente dalla sua Ocean Girl (non
vi dice qualche cosa circa Young?), la barca sulla quale vive con la moglie
Amy solcando le acque comprese tra la baia di Chesapeake (luogo incantato,
protagonista naturale ed assoluto nel memorabile romanzo La Baia di Michener)
e le Bahamas. I più dicono che la sua musica sia molto vicina a quella
di Buffett, lui stesso non ne fa mistero e paga tributo anche in questo
disco con la reggata Thank You (my Buffett song),
e con la sempre verde Banana Republic
(Goodman), altro cavallo del maestro.
Io comunque direi che il suo country rock diretto e determinato sia meno
morbido e pre caraibico di quello dello splendido Jimmy e parrebbe scolpito
dai venti freddi dell'oceano Atlantico che gli danno quel vigore che traspare
con forza rutilante nell'up tempo dell'iniziale Jagger
& Jones come pure nella successiva Thick
Black Water, poi è tutto un susseguirsi di benefiche sensazioni
che rimandano persino a Marshall Tucker Band, Amazing Rhythm Aces fino
al folk elegante di James Taylor in This Here
Mandolin (M.P. Smith). Avendo citato due delle quattro cover
del disco, una menzione speciale meritano anche le restanti due: troviamo,
infatti, versioni veramente azzeccate di Blowin'
Like A Bandit (Guy Clark) e Talk To
Your Daughter (boogie di J.B. Lenoir). La voce di Mike è calda,
pastosa un incrocio tra Russel Smith (meno profonda) e Buffett (meno nasale),
la moglie Amy, con perizia, doppia ai cori, i musicisti girano
a mille e mettono in evidenza l'hammond ed il piano di un eccellente Mr.
Dennis Wage ma anche le frizzanti chitarre dello stesso Aiken e di Larry
Berwald, il drumming accattivante di Dennis Holt, tutti creano il
substrato sul quale si sviluppano i fraseggi delle belle canzoni di Mike
che si stampano rapidamente nella partizione musicale della nostra memoria,
evocando paesaggi marini di straordinaria bellezza.
Certo che dopo un paio di ascolti ti viene voglia di fare una telefonata
al lavoro, dire tutto ciò che hai dentro e partire per una "life on the
boat", biglietto di sola andata! A dispetto del titolo che parrebbe un
po' sciocchino e della cover, pure spiritosa, è un disco maledettamente
serio, uno dei più interessanti di questo 2008 abbastanza avaro di botti.
Il personaggio si è appena esibito per un mini tour nel vecchio continente,
come sempre Olanda, Francia... e l'Italia? Ci siamo distratti e ci ha
saltati!
(Gianni Zuretti)
www.mikeaikenmusic.com
www.myspace.com/mikeaiken
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