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Slim
Cessna's Auto Club
Cipher
[Alternative Tentacles 2008]

"This is the country band that plays the bar at the end of the
world". Parola di Jello Biafra, che avendo un tasso di follia
pari se non superiore ai Slim Cessna's Auto Club, è indubbiamente
il personaggio più adatto a descrivere questo stralunato e febbricitante
sestetto di imbastardita American music apocalittica. Fanno base a Denver,
Colorado e sono al quinto lavoro di studio, ma non ce siamo mai accorti:
chiediamo venia per una distrazione simile, anche perchè la loro
miscela di fervore sudista, sermoni gospel country (l'inquietante An
Introduction to the Power of Braces si ripete quattro volte
nel corso del disco) e chitarre punk, arriva dritta alla testa e non molla
un secondo la presa: hanno fantasia negli arrangiamenti, un uso originalissimo
delle voci, la preparazione sufficiente per non sembrare dei semplici
dissacratori, semmai abili manipolatori della tradizione secondo una linea
di condotta che in passato abbiamo imparato a riconoscere attraverso i
16 Horsepower.
Il riferimento non è posto a caso perchè parecchie sono
le analogie riscontrate lungo il percorso di Cipher, disco
carico di umori religiosi, canti orgiastici, puritanesimo rock che si
batte il petto fra peccato e redenzione. La formula sonora non è
nuova, ma essendo in pista dalla metà dello scorso decennio non
possono essere accusati di cavalcare l'onda. Portano nomi assurdi e da
mitologia del Far West - il dinoccolato leader Slim Cessna, al
seguito Ordy Garrison, Shane Trost, Munly Munly, Dwight Pentacost e John
Rumley - incidono per l'indie Alternative Tentacles (guarda caso l'etichetta
fondata dal citato Jello Biafra) e mettono in piedi una messa country
punk che prevede scene da apocalisse, frullando in un colpo solo Woody
Guthrie, Johnny Cash, Hank Williams con il il volto dark della New Wave,
i Cramps, l'alternative country minaccioso di David Eugene Edwards (16
Hp e Woven Hand) e altri "scarti"della cultura underground americana.
Ne escono vittoriosi, anche se il loro tono accusatorio e da pulpito potrà
sembrare a tratti sopra le righe: in This Land
Is Our Land Redux riescono persino ad essere sottilmente politici,
anche se la pancia musicale di Cipher è tutta racchiusa nell'inno
gospel rock di Children of the Lord,
nei tremori oscuri di All About the Bullfrog
in Three Verses e Red Pirate of the
Prairie, nell'afflato di SCAC 101,
nelle stramberie ritmiche di Boom Magalina Hagalina
Boom ma assai più nel delirio assordante di Jesus
Is in My Body: My Body Has Let Me Down, cercando infine uno
spiraglio in fondo al tunnel, liberandosi in un canto gioioso e travolgente
nel finale di That Fierce Cow Is Common Sense
in a Country Dress.
Titoli bizzarri e per giunta incomprensibili se letti sulla confezione
del cd (tanto per aggiungere follia alla follia), cambi di tempo e di
umore repentini, impazzite ambientazioni musicali che passano da un banjo
ad una chitarra feroce, da un organo celeste ad un ritmo indiavolato,
la celebrazione pagana messa in atto dai Slim Cessna's Auto Club è
da prendere assolutamente sul serio.
(Fabio Cerbone)
www.slimcessnasautoclub.com
www.alternativetentacles.com
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