inserito 26/05/2008

Mary Cutrufello
35
[
Mary Cutrufello
 2008]



Dieci anni fa: una ragazzina con una voce da maschiaccio, dreadlocks fluenti e chitarra spianata. Il disco, When the Night is Through, sarebbe dovuto essere il suo personale fandango e invece Mary Cutrufello si ritrovò come spesso accade in un vicolo cieco. I migliori turnisti rock sulla piazza, da Greg Leisz a Kenny Aronoff, un contratto con la Mercury, un nuova rocker dalla pelle dura, poi il silenzio. I soliti rimpasti discografici, un contratto lasciato chissà dove a marcire, il nome di Mary che non interessa più a nessuno. Dal Texas dove aveva conosciuto la fama, si trasferisce a Minneapolis, tentando di ricostruire pazientemente la sua carriera: nel cuore rock del Midwest prova a rimettere insieme una band, ma il destino le butta addosso un carico troppo pesante. Fuori gioco per tre anni a causa di una grave forma di noduli alle corde vocali: niente voce e niente musica.

E' un miracolo dunque che questo 35 possa camminare sulle sue gambe: cinque anni di gestazione dalle prime demo tape registrate con Dr. Fink (ex pianista di Prince) nel 2003, arrivando alle più recenti collaborazioni con Greg Schutte e Merel Bregante in quel di Austin. Un miracolo soprattutto che la voce sia ancora tutta li, che gratta e morde come un tempo, al passo di un rock'n'roll operaio e grondante passione soul, basterebbero d'altronde i fiati fragorosi e il tiro assassino di Bring on the Night in apertura, degna dei Del Fuegos di Smokin' in the Fields. Meglio ancora sarebbe citare la successiva Take 'em as They Come (alla seconda voce Cody Braun dei Reckless Kelly): porta la firma di Bruce Springsteen e spiega più di tante parole da dove viene e dove probabilmente finirà la strada di Mary Curtrufello. La quale avrà anche un cognome improponibile per una rockstar (e chissà, forse anche per questo la sua avventurta nel music business è naufragata), ma scalcia e vibra come poche colleghe hanno il coraggio di fare: da una che, per sbarcare il lunario negli anni di assenza dalla musica, si è messa a guidare un furgone della FeDex sei giorni su sette, avreste avuto per caso dei dubbi?

Epica blue collar nella sua migliore incarnazione insomma, con Mellencamp, Seger e il Boss dei Boss messi in riga da una ragazza nera e orgogliosa: da una commovente American Rain che è pronta e impacchettata per il vostro car-stereo al "parossismo" rock spasmodico di (I'll Still) Love You Forever, dal febbricitante soul rock di If You Don't Want Me No More, con l'organo Rami Jafee dei Wallflowers ed una sezione fiati in gran spolvero, fino al romaticismo di Panhandle Wind è tutta una festa di chitarre da strada maestra e reminiscenze anni '70. Tra una Out of the Fire recalcitrante e un finale, Down to the River, ancora una volta giocato sull'asse chitarra-organo, Mary Cutrufello ha ripreso prima di tutto i fili della sua vita, dimostrando quindi di avere fegato e grandi canzoni: 35 è il suo disco migliore e se avete voglia di incendiare il sabato sera fareste bene a procuravelo.
(Fabio Cerbone)

www.marycutrufello.com
www.myspace.com/marycutrufello
www.cdbaby.com


<Credits>