The
Lovell Sisters
Time to Grow
[2DefPig/
Edvins records 2009]
Sulla scia di quel rinnovamento del genere che ha preso forma nell'ultimo
decennio, le Lovell Sisters da Calhoun, Georgia, propongono la
loro personale rivisitazione dell'old time music e del bluegrass, avendo
cura di seguire le orme di Allison Krauss e Nickel Creek. L'approccio
alla materia infatti è ortodosso nell'utilizzo delgi strumenti (il trio
di sorelle imbraccia principalmente mandolino, fiddle e dobro), ma più
moderno nella composizone, nella scelta delle armonie vocali, che non
possono non richiamare un certo gusto pop e più genericamente una canzone
acustica dai forti connotanti melodici, dove la tradizione folk riceve
lo spazio dovuto senza eccedere troppo. È un buon disco questo Time
to Grow, lo ammetto, a patto di considerare le Lovell Sisters
come tre musiciste legate più alla contemporaneità che alle radici: mi
spiego, il modo di intendere questo aggiornamento dell'old time non è
detto che sia il più interessante, ma contribuisce forse ad avvicinare
un pubblico nuovo. Colpisce senza dubbio la giovanissima età e il talento
strumentale: in tre arrivano a mala pena a sessant'anni, essendo la più
"anziana" Jessica Lovell, soltanto ventitrè primavere, con le sorelle
Megan (davvero abile al dobro) e Rebecca (mandolino e chitarre) al seguito.
Hanno bruciato le tappe, debuttando nel 2005, ancora bambine o quasi,
con When Forever Rolls Around, e suscitando immediatemente le attenzioni
dell'industria di Nashville. Poi hanno declinato l'invito di una major
discografica, quando si sono accorte che volevano cambiare completamente
i connotati alla loro musica. Così si sono fatte un nome mantenendo l'indipendenza:
una partecipazione alla famosa trasmissione radiofonica Prairie Home Companion,
diversi riconoscimenti (tra cui l'Internation Songwriting Competition
nel 2008) ma soprattutto una presenza fissa ai più importanti festival,
dal Bonnaroo al Tellirude, finendo sul palco con Elvis Costello in una
recente esibizione al Winnipeg Folk Festival. Il cantautore inglese ha
avuto parole di elogio e sorpresa per le sorelle Lovell: forse anche grazie
a tutto questo interesse sono riuscite e coinvolgere nelle session il
contrabasso di Victor Krauss fratello della famosa Allison e nome
di grido negli studi di Nashville.
In Time to Grow convince l'onestà di queste ragazze di affidarsi non solo
alle loro composizioni (la title track e Paulita
Maxwell le più interessanti anche a livello di testo), ma di
pescare fra traditional (una brillante versione di In
My Time of Dyin') e colleghe attuali (We're
All the Way di Dar Williams ad esempio). Certo, come si potrà
intuire, il sound di Time to Grow è levigato, non eccessivamente zuccheroso
ma assai lontano dall'anima del genere: mi pare evidente che le Lovell
Sisters non abitino le stesse lande di Gillian Welch, Iris Dement o delle
Freakwater, per capirci: c'è una grande distanza di sensiilità in brani
quali I'm Blowin' Away, Take
a Moment o Subway Song.
Suonano con competenza, anche se a noi piacerebbe un po' più di asprezza
e verità. (Davide Albini)