inserito 01/12/2010

Mike Farris And The Cumberland Saints
The Night The Cumberland Came Alive
[eOne Music
 2010
]



La storia di Mike Farris sembra perfetta per un sermone di una chiesa battista del sud degli Stati Uniti. Una storia di peccato e redenzione, inferno e paradiso comune a tanti artisti e non solo a loro. Un'infanzia difficile con il divorzio dei genitori, un'adolescenza da ribelle, i periodi trascorsi al riformatorio, un'overdose accidentale a vent'anni non sono un buon biglietto da visita. Grazie alla musica esce dal tunnel e forma gli Screamin' Cheetah Wheelies nel '90, caratterizzandoli con la sua voce aspra tra rock e soul. Una band tosta, paragonabile ai Black Crowes ed ai Cry Of Love, ispirata dal rock sudista con una forte componente di blues, soul ed un pizzico di funky che pubblica tre album in studio senza riuscire a sfondare. Ma la vita on the road ha un effetto devastante su Farris, ripiombato nella dipendenza da alcool e droghe. Dopo un periodo confuso e in seguito all'emozione provata per la morte di un caro amico stroncato da un'overdose, decide con l'aiuto della famiglia e della fede di ripulirsi e di cambiare vita.

Tanti lo dicono, lui lo fa davvero, fino in fondo. Riemerge nel '07 con Salvation In Lights, un brllante disco di gospel sudista nel quale emergono le qualità vocali e le doti di compositore e arrangiatore dell'artista. Il successivo Shout! Live è la cronaca degli entusiasmanti concerti della sua Roseland Rhythm Revue. Ed ora, in attesa del prossimo disco in studio previsto per il 2011, un mini album di sei canzoni registrato presso la Downtown Presbyterian Church di Nashville per aiutare le popolazioni del Tennessee colpite dall'alluvione del maggio di quest'anno. Farris è accompagnato dai Cumberland Saints, una band stellare formata per l'occasione con Sam Bush al violino e al mandolino, Byron House al basso (ora nella Band Of Joy), Kenny Vaughan alla chitarra (collaboratore di Marty Stuart) Ketch Secor al banjo e violino e Gill Landry alla steel guitar (entrambi fanno parte degli Old Crow Medicine Show), oltre al suo pianista Eric Holt ed alle Mc Crary Sisters, eccellenti coriste già presenti nei due album precedenti.

La title track, composta da Farris, ci ricorda che la nostra vita può cambiare in un attimo quando succedono tragedie di questo genere, ma il tono drammatico è alleviato da una musica consolatoria, un mid tempo blues arrangiato splendidamente con piano, mandolino e una raffinata chitarra elettrica. Wrapped Up, Tangled Up è un gospel blues del Rev. Charlie Jackson con una lunga intro a cappella di Mike, mentre Dear Lazarus è un vivace roots blues che tocca il tema biblico della resurrezione. Se il traditional Down On Me è perfetto per la voce impregnata di soul di Farris, Mother Earth è un delizioso blues che si giova del prezioso apporto delle McCrary Sisters. La conclusiva Don't Let The Sun Go Down è un gospel con venature country arrangiato con i fiati nello stile dixieland di New Orleans, omaggio ad un'altra città colpita da un disastro naturale. Questo dischetto ha un solo difetto: è troppo corto, meno di trenta minuti da centellinare. Però quando finisce viene la voglia di riascoltarlo e non è un merito da poco.
(Paolo Baiotti)

www.mikefarrismusic.net
www.myspace.com/mikefarrismusicl



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