inserito 30/07/2010

Urge Overkill
Rock'n'Roll Submarine
[
UO records  2011
]



Condannati per sempre in un limbo, gli Urge Overkill resteranno per molti semplicemente "quelli di Girl, You'll Be a Woman Soon", fortunatissima cover di Neil Diamond che Tarantino ripescò per la colonna sonora di Pulp Fiction, ma in verità incisa dalla band di Chicago qualche anno prima. Destino ingrato non essere neppure riconosciuti per un brano proprio, tanto quanto vedere svanire i sogni di gloria già annunciati dall'intero music business. Dopo sedici anni di purgatorio Nash Kato e Eddie "King" Roeser, anime pensanti degli Urge Overkill tornano dall'oblio come se nulla fosse cambiato; come se Saturation e Exit the Dragon, i due lavori per le majors di metà anni Novanta, si trovassero appena dietro l'angolo; come se i capitomboli, le dipendenze, i demoni personali non avessero mai minato la loro vita personale. Rock'n'roll Submarine riesce nel miracolo di non suonare nostalgico o persino patetico, un come back artistico che non avrà forse del miracoloso, ma si concentra seriamente sulle qualità innate del trio di una volta (oggi allargato ai nuovi arrivati Bonn Quast e Hadji Hodgkiss), guitar rock serrato che mette insieme il meglio dell'esperienza "alternativa" a cavalo fra gli 80 e i 90, l'amore per il punk e il gusto spiccato per refrain e melodie pop.

Tutto immutato dunque nel gracidare delle chitarre, nei riff secchi e vibranti di Mason/Dixon ed Effigy, nelle trame un po' sporche e grungy della stessa Rock & Roll Submarine, ripercorrendo l'albero genealogico del rock americano con tocchi di psichedelia, persino trame sudiste e vispe ballate chitarristiche che portano il nome di Poison Flower e Thought Balloon. E' presente anche l'immancabile momento di tenerezza acustica con Quiet Person, sorta di appuntamento irrinunciabile in ogni album della band. Il loro mondo è lo stesso, anche se intorno non si respira l'aria del 1995 o giù di lì: avrebbero dovuto essere i nuovi Nirvana (sfida impossibile, poveri loro...), dopo avere lavorato con Steve Albini e Butch Vig; sarebbero dovuti finire in rotazione su MTV (e ci finirono pure con qualche singolo); sono riusciti invece a mandare in fibrillazione l'intera comunità indipendente del tempo, che li bollò sprezzante come "traditori" e venduti.

Che ingenuità a ripensarci ora: gli Urge Overkill erano soltanto una perfetta (o quasi) macchina rock'n'roll e persino il loro canto del cigno, Exit The Dragon, un disco incompreso e classico al primo istante, passò inosservato. Rock'n'roll Submarine ne ricalca in parte lo spirito, nonostante si mantenga su binari più crudi che riportano addirittura alle origini del gruppo, nella Chicago che ruotava intorno all'etichetta Touch and Go. Le stagioni però portano alla maturazione e She's My Ride o The Valiant sono rock song più rotonde e bilanciate, da vecchi maestri che sanno come prendere al gancio un buona canzone. Niente di rivoluzionario, ma fuori del tempo come i migliori outsider: è probabile che non si accorgerà più nessuno di loro, eppure Rock'n'roll Submarine resta una rimpatriata dannatamente riuscita, con una direzione artistica precisa e consapevole.
(Fabio Cerbone)

www.urgeoverkill.com

 

   


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