Urge
Overkill Rock'n'Roll Submarine
[UO
records 2011]
Condannati per sempre in un limbo, gli Urge Overkill resteranno per
molti semplicemente "quelli di Girl, You'll Be a Woman Soon", fortunatissima cover
di Neil Diamond che Tarantino ripescò per la colonna sonora di Pulp Fiction, ma
in verità incisa dalla band di Chicago qualche anno prima. Destino ingrato non
essere neppure riconosciuti per un brano proprio, tanto quanto vedere svanire
i sogni di gloria già annunciati dall'intero music business. Dopo sedici anni
di purgatorio Nash Kato e Eddie "King" Roeser, anime pensanti degli Urge Overkill
tornano dall'oblio come se nulla fosse cambiato; come se Saturation e Exit the
Dragon, i due lavori per le majors di metà anni Novanta, si trovassero appena
dietro l'angolo; come se i capitomboli, le dipendenze, i demoni personali non
avessero mai minato la loro vita personale. Rock'n'roll Submarine
riesce nel miracolo di non suonare nostalgico o persino patetico, un come back
artistico che non avrà forse del miracoloso, ma si concentra seriamente sulle
qualità innate del trio di una volta (oggi allargato ai nuovi arrivati Bonn Quast
e Hadji Hodgkiss), guitar rock serrato che mette insieme il meglio dell'esperienza
"alternativa" a cavalo fra gli 80 e i 90, l'amore per il punk e il gusto spiccato
per refrain e melodie pop.
Tutto immutato dunque nel gracidare delle chitarre,
nei riff secchi e vibranti di Mason/Dixon ed
Effigy, nelle trame un po' sporche e grungy
della stessa Rock & Roll Submarine, ripercorrendo
l'albero genealogico del rock americano con tocchi di psichedelia, persino trame
sudiste e vispe ballate chitarristiche che portano il nome di Poison
Flower e Thought Balloon. E' presente
anche l'immancabile momento di tenerezza acustica con Quiet
Person, sorta di appuntamento irrinunciabile in ogni album della band.
Il loro mondo è lo stesso, anche se intorno non si respira l'aria del 1995 o giù
di lì: avrebbero dovuto essere i nuovi Nirvana (sfida impossibile, poveri loro...),
dopo avere lavorato con Steve Albini e Butch Vig; sarebbero dovuti finire in rotazione
su MTV (e ci finirono pure con qualche singolo); sono riusciti invece a mandare
in fibrillazione l'intera comunità indipendente del tempo, che li bollò sprezzante
come "traditori" e venduti.
Che ingenuità a ripensarci ora: gli Urge Overkill
erano soltanto una perfetta (o quasi) macchina rock'n'roll e persino il loro canto
del cigno, Exit The Dragon, un disco incompreso e classico al primo istante, passò
inosservato. Rock'n'roll Submarine ne ricalca in parte lo spirito, nonostante
si mantenga su binari più crudi che riportano addirittura alle origini del gruppo,
nella Chicago che ruotava intorno all'etichetta Touch and Go. Le stagioni però
portano alla maturazione e She's My Ride o
The Valiant sono rock song più rotonde e
bilanciate, da vecchi maestri che sanno come prendere al gancio un buona canzone.
Niente di rivoluzionario, ma fuori del tempo come i migliori outsider: è probabile
che non si accorgerà più nessuno di loro, eppure Rock'n'roll Submarine resta
una rimpatriata dannatamente riuscita, con una direzione artistica precisa e consapevole.
(Fabio Cerbone)