Matt Harlan
Raven Hotel

[Berkalin Records 2014]

www.mattharlan.com

File Under: texan troubadour

di Emilio Mera (09/04/2014)

Lo stile di scrittura del texano Matt Harlan ci riporta indietro all'epoca d'oro dei grandi stroryteller; da Jim Croce a Kris Kristofferson, da Nanci Griffin a Joe Ely, da Townes Van Zandt a John Prine e ci ricorda tutte quelle volte che abbiamo riascoltato i loro LP, le volte che ci siamo soffermati sulla singola canzone o sul singolo ritornello, capaci sempre di regalarci emozioni forti e di farci amare ciascuna storia che stavamo ascoltando. Si provano le stesse emozioni con Raven Hotel, terza fatica per Matt Harlan dopo il bell'esordio Tips And Compliments e il seguente Bow and Be Simple (del 2012 in compagnia con il gruppo The Sentimentals), sicuramente il suo album più riuscito, quello della raggiunta maturità che speriamo gli conferisca un po' di "meritata" fama e notorietà al di là dello stato, seppur grande, del Texas (nel 2013 alla Texas Music Award tenutosi a Linden, gli è stato riconosciuto il premio di miglior songwriter dell'anno).

Ogni singola composizione suona come un dialogo interiore in grado di far riflettere e meditare l'ascoltatore prendendolo lentamente per mano e accompagnandolo tra le note speziate delle sue fragili ballate, sempre soffuse e intime (a parte la sferragliante Rock'n Roll che sembra uscire dal repertorio del migliore John Cougar Mellencamp). La band che lo accompagna comprende Bukka Allen all'organo e piano, Rich Brotherton chitarre banjo, lap steel e dobro, Glenn Fukunaga al basso, John Green alla batteria, Maddy Brotherton al violino, oltre alla incredibile voce della brava Rachel Jones capace di dare maggiore profondità alle canzoni contenute nell'album. E' comunque difficile descrivere il tipo di sound che ne viene fuori: una sorta di country tex mex sporcato a volte di jazz (come la notturna Burgundy & Blue) a volte di rock ma soprattutto di folk dal sapore acustico. Le canzoni in coppia con la compagna Rachel come la sognante Slow Morning Train e il bellissimo old waltz Old Spanish Moss ci riportano al sound della coppia Dave Rawlings /Gillian Welch grazie ad una definitiva affinità, forse ottenuta grazie al matrimonio tra i due avvenuto nel 2013.

Half Developed Song è una bellissima country ballad con un crescendo costruito intorno al suono del dobro e alla voce di Matt, mentre la soffusa Second Gear ci fa sognare ad occhi aperti regalandoci un momento di riflessione grazie ad una melodia difficile da dimenticare. Riding With The Wind é una poesia urbana molto riuscita ed è affidata interamente a Rachel, con un bel piano e una batteria che sembrano tenere il tempo con il battito del cuore. We Never Met e la title track ci riportano sulla stessa lunghezza d'onda delle composizioni di John Prine e Townes Van Zandt, dove quello che più conta è il sentimento espresso dalla voce di Matt e dai pochi strumenti ad accompagnarla. Old Allen Road sa di tex mex e confine con il Messico, mentre le finali The Optimist e RearView Dispaly non fanno altro che riconfermare la bravura di Mr. Harlan, oramai uno dei pochi troubador ancora in circolazione. Cercate di essere uno di quei pochi fortunati a scoprire la sua incredibile musica.


     


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