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Courtney Hale-Revia
Growing Pains
[Courtney Hale-Revia 2022]

Sulla rete: courtneyhalereviamusic.com

File Under: texan country singer-songwriter


di Davide Albini (28/01/2023)

Sono convinto che se dovessimo fare un serio elenco di tutti i musicisti in attività in Texas, non basterebbe un intero quaderno: ci sarebbe una fitta rete di nomi a riempire tutte le pagine e ne rimarrebbe sicuramente qualcuno escluso. È un po’ il fascino del grande stato americano, per altri versi un luogo assai meno “ospitale”, ma senz’altro una terra generosa per chi vuole fare musica e ispirarsi alla tradizione. Tra le nuove voci femminili della scena locale possiamo adesso aggiungere quella di Courtney Hale-Revia, autrice di Beaumont che firma il suo terzo album solista, Growing Pains, mettendo insieme una dozzina di musicisti e ben quattro produttori, gli stessi che hanno curato le incisioni in diversi studi sparpagliati fra la stessa Beaumont, Houston e Port Neches.

La qualità del disco non ne risente e tutto scorre come da copione, dodici tracce che mescolano honky tonk, folk, rock, più in generale potremmo dire un’Americana dal gusto country&western che connota la provenienza geografica di Courtney Hale-Revia, ragazza cresciuta in una cittadina lontana dai centri nevralgici della scena musicale texana (Austin, soprattutto) e che si è dovuta inventare letteralmente una carriera. La biografia ci racconta infatti di un lavoro parallelo di insegnante, oltre ad occuparsi della famiglia, e poi l’idea di trasformare i suoi house concert casalinghi in una vera e propria attività, ospitando così al ribattezzato '7 Oaks Event Garden' diversi concerti di colleghi e amici. Growing Pains segue il debutto del 2015 con Simple Things e il successivo Tattered del 2018, partendo proprio dalla composizione della title track, brano ispirato dalla scomparsa del padre James T Hale per conseguenze dovute al covid.

Anch’egli musicista e songwriter, sembra idealmente avere passato il testimone alla figlia, la quale dedica espressamente un ricordo al genitore nella scelta dell’episodio finale del disco, Bloom Where You Are, canzone scritta dal papà e registrata dal vivo da Courtney insieme alla band presso il citato 7 Oaks. Nel mezzo scorrono una serie di canzoni dall'impostazione autobiografica, che si fanno aprezzare sia per il suono roots cristallino, tra acustico ed elettrico (One Way Out, la drammatica Lochness, Rainbow at Night) sia per certe impennate country rock (Lavender Cowgirl, Who Are You, Coffee Beans, quest’ultima trascinata da mandolino e violino, come prevede il decalogo del genere) e dai tramonti western (Cutting Lines, Blood and Water, con la chitarra del bravo Cody Eldirdge sotto i riflettori), mettendola sulle tracce di “madrine” come Eliza Gilkyson o Mary Gauthier.

Certo, il livello di scrittura non è lo stesso e non potrebbe esserlo per tanti motivi, ma Growing Pains sembra possedere il tocco della buona Texas music fatta in casa.


    


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