Nata a Rockford, Illinois, ma cresciuta nella musicalmente
fertile parte occidentale del Texas, Sarah Pierce ha assorbito
con avidità le storie del West, i suoi personaggi, i luoghi dove si è
scritta una parte importante della storia americana. Country music, folk
e retaggi western sono alla base di un suono ormai rodato da parte di
un’artista dalla voce cristallina e dall’approccio mai banale o retorico,
sviluppatosi attraverso una produzione dalla qualità costante che ora
si arricchisce di un lavoro la cui scrittura regala più di un momento
di profonda poesia e di affascinanti descrizioni dei ‘luoghi del cuore’
per Sarah Pierce.
E’ lei stessa, con l’aiuto prezioso di Merel Bregante, a produrre questo
Blessed By The West, composto in larga parte da quadretti
deliziosamente acustici interpretati da gente del calibro di Cody Braun
(Reckless Kelly) al fiddle, John Inmon (Jimmy LaFave)alle chitarre elettriche,
Pete Wasner alle tastiere e Dave Pearlman a pedal steel e dobro tra gli
altri, musicisti dalla lunga gavetta e dalle molteplici esperienze nel
campo della country music. Un percorso praticamente impeccabile per gli
amanti del genere, con il valore aggiunto di una ricerca dal valore storico
quando Sarah Pierce affronta la ‘trilogia’ improntata sulle figure di
tre personaggi femminili che vissero nel West tra la fine del Diciottesimo
secolo e la prima parte del Diciannovesimo. The Librarian, The
Messenger e Rough Stock si soffermano con intensità su donne
che ruppero regole prestabilite sfidando avversità di ogni genere e rischiando
la propria vita per la libertà di parola e di comportamento in una società
che le voleva relegate a ruoli che definire marginali è un eufemismo.
I ricordi di infanzia legati al padre, cowboy di professione, l’amore
per le bellezze naturali tra praterie, deserti e montagne sono al centro
di queste canzoni dal respiro pieno e fiero, mantenendo l’approccio sempre
autentico e mai troppo iconografico, sin dalle prime note di una limpida
I Wanna Go Home che fornisce subito le chiavi di lettura del
disco. La title-track Blessed By The West, Any Place That’s
Wild (firmata dall’altro Reckless Kelly, Willy Braun), il brillante
omaggio alla terra che l’ha "adottata" A Dream As Big As
Texas (Roger’s Song) e The Cowboy Way (Tied To The Ride), oltre
alle altre canzoni già citate, rappresentano in qualche modo un ‘filo
rosso’ che rende l’album decisamente godibile.