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Sarah Pierce
Blessed by the West
[Sarah Pierce 2024]

Sulla rete: sarahpierce.com

File Under: goin' west


di Remo Ricaldone (30/10/2024)

Nata a Rockford, Illinois, ma cresciuta nella musicalmente fertile parte occidentale del Texas, Sarah Pierce ha assorbito con avidità le storie del West, i suoi personaggi, i luoghi dove si è scritta una parte importante della storia americana. Country music, folk e retaggi western sono alla base di un suono ormai rodato da parte di un’artista dalla voce cristallina e dall’approccio mai banale o retorico, sviluppatosi attraverso una produzione dalla qualità costante che ora si arricchisce di un lavoro la cui scrittura regala più di un momento di profonda poesia e di affascinanti descrizioni dei ‘luoghi del cuore’ per Sarah Pierce.

E’ lei stessa, con l’aiuto prezioso di Merel Bregante, a produrre questo Blessed By The West, composto in larga parte da quadretti deliziosamente acustici interpretati da gente del calibro di Cody Braun (Reckless Kelly) al fiddle, John Inmon (Jimmy LaFave)alle chitarre elettriche, Pete Wasner alle tastiere e Dave Pearlman a pedal steel e dobro tra gli altri, musicisti dalla lunga gavetta e dalle molteplici esperienze nel campo della country music. Un percorso praticamente impeccabile per gli amanti del genere, con il valore aggiunto di una ricerca dal valore storico quando Sarah Pierce affronta la ‘trilogia’ improntata sulle figure di tre personaggi femminili che vissero nel West tra la fine del Diciottesimo secolo e la prima parte del Diciannovesimo. The Librarian, The Messenger e Rough Stock si soffermano con intensità su donne che ruppero regole prestabilite sfidando avversità di ogni genere e rischiando la propria vita per la libertà di parola e di comportamento in una società che le voleva relegate a ruoli che definire marginali è un eufemismo.

I ricordi di infanzia legati al padre, cowboy di professione, l’amore per le bellezze naturali tra praterie, deserti e montagne sono al centro di queste canzoni dal respiro pieno e fiero, mantenendo l’approccio sempre autentico e mai troppo iconografico, sin dalle prime note di una limpida I Wanna Go Home che fornisce subito le chiavi di lettura del disco. La title-track Blessed By The West, Any Place That’s Wild (firmata dall’altro Reckless Kelly, Willy Braun), il brillante omaggio alla terra che l’ha "adottata" A Dream As Big As Texas (Roger’s Song) e The Cowboy Way (Tied To The Ride), oltre alle altre canzoni già citate, rappresentano in qualche modo un ‘filo rosso’ che rende l’album decisamente godibile.



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