[Home]
 
 
Acquista (#pubblicità)
Condividi
     
 

Heather Pierson
Back to the Light
[Vessel Recordings 2024]

Sulla rete: heatherpierson.com

File Under: jazzy americana


di Remo Ricaldone (04/02/2025)

Nonostante alle nostre latitudini sia un nome decisamente poco noto, Heather Pierson è una veterana della scena roots con alle spalle almeno sedici dischi in un arco temporale che tocca il quarto di secolo. Pianista dallo stile eclettico e dalla formazione classica, Heather Pierson intreccia stili diversi in una proposta che vede privilegiare certo jazz della tradizione ‘neworleansiana’ con frequenti legami con la canzone d’autore tra folk e pop, mostrando maturità e una classe interpretativa tale da rendere le sue composizioni (che dal vivo si incrociano con parecchi standard blues e jazz) estremamente piacevoli ed incisive. Nata a Joplin, Missouri ma ben presto trasferitasi nell’area rurale del Maine, Heather risiede ora nel New Hampshire, ma il suo sguardo è frequentemente rivolto al profondo sud, dando vita ad un combo acustico che l’accompagna con grande finezza strumentale ed è formato dal fedelissimo pard Shawn Nadeau al contrabbasso e dai tamburi dietro ai quali siede Craig Brown, con lei comunque da alcuni anni.

Back To The Light è un lavoro decisamente esplicativo dei suoi amori musicali e dell’approccio finemente strutturato che talvolta, nei momenti più jazzy, la avvicina ad una Madeleine Peyroux o alla prima Norah Jones, con l’influenza stilistica del pianismo di Oscar Peterson o di Dave Brubeck. Prodotto e interamente composto dalla stessa Pierson, l’album si apre con una Dusty House Blues dove ci si immerge nel cuore di New Orleans in uno dei momenti più godibili ed intensi, coinvolgente sia per forma che per passione. Up Here In The Mountains è invece una ballata matura e pregna di quella dolcezza intima e carica di nostalgia che è un altro marchio di fabbrica di Heather Pierson, tra sensazioni folk e il fascino della più classica canzone d’autore al femminile, con il piano che sottolinea ogni linea melodica.

Con Feel Something e con la successiva eccellente Nails Trimmed And Clean si torna alle atmosfere ‘old fashioned’ tanto care alla nostra, celebrate con la consueta finezza e semplicità, rimarcate da sessions rilassate e ‘basiche’ senza bisogno di sovraincisioni o trucchetti vari. Perspective, pur senza la classe e l’ironia di un Randy Newman, può ricordarlo per radici comuni ed ispirazioni legate ai suoni degli anni Venti o Trenta del secolo scorso e per l’uso, ugualmente ispirato, del pianoforte. Back To The Light è ballata più sofisticata che dà colorazioni diverse al disco in un’altra performance che pone l’accento sulle variegate influenze ‘black’ di Heather Pierson, in questo caso avvicinandosi (con tutto il rispetto) alle forme melodiche di una Roberta Flack o di Nina Simone. Qui e in Joy Came Back, altro bell’omaggio a New Orleans e alle ritmiche tipiche delle sue ‘Second Lines’, c’è il supporto vocale dell’unica ospite esterna di queste sessions, Leah Boyd, che amplifica anche radici gospel.

A chiudere questo breve album c’è Gutter, brano in cui Heather Pierson imbraccia il banjo tenore che colora ancora di toni vintage una canzone ancora direttamente legata a forme dixieland, qui declinate in maniera più intimista ma sempre capace di intrattenere con grande talento.



<Credits>