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Alfie Smith
Every Rome Needs a Nero
[Alfie Smith 2024]

Sulla rete: alfiesmith.org

File Under: canadian folk-blues


di Davide Albini (31/12/2024)

C’è del blues anche oltre confine, in quella terra canadese che sembrerebbe in apparenza così distante dall’iconografia classica del Delta del Mississippi. Lo abbiamo imparato in tanti anni di frequentazione di musicisti, anche ingiustamente poco noti, che hanno contribuito ad arricchire la scena locale con ottime prove discografiche. Si inserisce in questo filone Alfie Smith, barbuto chitarrista di Hamilton, Ontario, che scopro soltanto oggi avere una carriera più che ventennale, inaugurata nel 1998 con il debutto omonimo e proseguita da solo o in coppia con la compagna Nicole Christian, insieme alla quale ha firmato il precedente Come On In My Kitchen. Sempre le note biografiche ci ricordano però che Smith, presenza assidua tra festival e club in madre patria, mancava all’appello di un nuovo album da quasi dieci stagioni, senza spiegarne davvero le motivazioni.

Fa dunque piacere scoprirlo con questo Every Rome Needs a Nero, che nei suoi dieci brani e nella breve durata riesce e sintetizzare bene la proposta del chitarrista e autore, un country blues di partenza sul quale si innestano suggestioni da Louisiana, per la presenza massiccia della tromba di Troy Dowding negli arrangiamenti, oltre a qualche ballata dai profumi Americana (Sweet Persephone e la delicata melodia di Stupid Fool) e più in generale uno stile sul quale mi pare non indifferente l’ispirazione di un personaggio come Tom Waits. Viene facile l’accostamento - con tutte le distanze possibili di qualità del songwriting, sia chiaro - per la stessa presenza vocale di Alfie Smith, un rauco canto blues che dona intensità alla sua musica fin dall’apertura affidata alla title track, per non dire della successiva East End Girl che è fin troppo facile accostare, per assonanza di titolo e atmosfere, al gioiello waitsiano Jersey Girl.

Otto originali e due cover, tra cui il classico blues di Elizabeth Cotten Shake Sugaree e la chiusura affidata alla ben nota Bird On a Wire di un illustre concittadino canadese, Leonard Cohen, Every Rome Needs a Nero alterna un suono blues antico e dixieland da French Quarter di New Orleans (All the Blues I Need) con momenti più crudi ed elettricati (Time is a Rocketship, Mule) dove risalta il lavoro di Smith alla National resonator guitar (nell’album ne suona di tre tipi, tutti modelli risalenti agli anni Venti e Trenta) accompagnato dal piano di Jesse O’Brian e dall’onnipresente tromba. Un disco “di genere”, si potrebbe definire senza mancare di rispetto ad Alfie Smith, ma fatto con amore artigianale, conoscenza della materia, persino non così scontato nella scelta della strumentazione: a volte può bastare anche così.



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