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Pug Johnson
El Cabron
[Break Maiden Records/ Goodfellas 2025]

Sulla rete: pugjohnson.com

File Under: bayou country


di Fabio Cerbone (07/04/2025)

Texano sì, ma con il Golfo del Messico (e così continueremo a chiamarlo su RootsHighway) a un tiro di schioppo, Pug Johnson è un giovane songwriter di Beaumont cresciuto musicalmente sotto gli influssi di quella zona di “confine”, con la brezza della Louisiana a poche miglia di distanza e i colori del vicino Messico a influenzare il suo classico stile country. L’esordio, inciso quando aveva fatto i bagagli per Nashville, risale al 2022 con Throwed Off and Glad, ma nel frattempo Pug è tornato a casa, ha trovato moglie e ha scritto unidici nuove canzoni tra San Antonio e Austin, dove il nuovo album El Cabron è stato registrato con la collaborazione di diversi musicisti provenienti dalla band di Charley Crockett e dalle leggende locali Asleep At The Wheel.

Sorta di vivace colonna sonora concepita guardando l'esistenza scorrere lungo il border, a detta dello stesso Johnson influenzata da letture e ascolti di prima scelta che vanno dal Terry Allen di Juarez – a cui è dedicato esplicitamente il brano Last Call (With Apologies from Terry Allen) – al Larry McMurtry della saga westerndi Lonesome Dove fino all’iconoclasta Hunter S Thompson di Paura e delirio a Las Vegas, dal quale Pug dice di avere tratto lo stesso carattere del protagonista del brano El Cabron (dallo slang spagnolo, “il bastardo”), l’album è una sorta di concept, se passate il termine, ambientato tra paradiso e inferno del South West americano, con un taglio narrativo impresso ai brani e sonorità che evocano classica honky tonk music, tex-mex, influssi cajun, swing e boogie-woogie.

L’utilizzo dei fiati nell’iniziale Big Trains e nella stessa El Cabron, più cadenzata sui toni della ballata dal gusto retro, ci dicono molto della passioni musicali di Johnson, uno che possiede la voce e il piglio giusto, spesso ironico e festoso, per cantare queste storie: dall’effervescente country made in Louisiana, con tanto di fisarmonica al seguito, di Buy Me A Bayou, e che ricorda un po’ la famosa Jambalaya di Hank Williams, alla spumeggiante cover di Pipeliner Blues di Moon Mullican, chiudendo poi con le note rock’n’roll di Time Well Wasted.

Disco certamente passatista per stile, che spesso riporta, anche per somiglianze vocali, al lontano debutto dei BR5-49 (qualcuno oggi li ricorda? Band che fece il botto nella prima ondata alternative-country di metà anni Novanta) o ai Mavericks di Raul Malo quando davano più peso alle loro radici country rock (da sentire nel caso il mix messicaneggiante di  Thanks to the Cathouse), El Cabron passa anche dal soul elegante di Believer a episodi più veraci e di stretta adesione texana come Waxahachie e la romantica ballata Hole in Me, presentandosi come una versione più leggera ed esuberante di personaggi attualmente sulla cresta dell’onda quali il citato Charley Crockett. Attendiamo a questo punto di capire se Pug Johnson sarà in grado di garantire la stessa quantità (e qualità) nel tempo.



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