inserito il 01/02/2007

Lucinda Williams
West
[Lost Highway 2007]


Si sapeva ormai da tempo che Lucinda Williams viaggia ad altezze stratosferiche, con un songwriting elementare ma dall'identità fortissima e con un'intepretazione che, per forza, espressività e coraggio, non ha eguali. Era un po' più difficile intuire che si sarebbe superata arrivando a forgiare un disco, West, che va ben oltre l'intensa qualità di Essence e di World Without Tears e si sistema tra il capolavoro Car Wheels On A Gravel Road (per l'intima natura delle canzoni) e il Live @ The Fillmore (per l'energia profusa). In realtà, pur intrecciando una moltitudine di connessioni con Essence (soprattutto nel trittico iniziale di Are You Alright?, Mama You Sweet, Learning How To Live), con le parti più elettriche e rock'n'roll di World Without Tears (e di conseguenza del citato Live @ The Fillmore) dove spiccano gli assist chitarristici di Doug Pettibone (splendidamente rumoroso in Unsuffer Me, Come On e Wrap My Head Around That) e naturalmente con Car Wheels On A Gravel Road, che è e rimane il suo turning point, West fa classifica a sé. Questo perché Lucinda Williams ci mette l'anima in ogni singola parola che canta, come se fosse una questione di vita o di morte, come se il rock'n'roll non fosse destinato a rimanere incastrato nelle sue ombre e nei suoi fallimenti, ma fosse una sorta di rituale liberatorio. West ne coglie tutta l'essenza, trovando posto per una malinconica sezione d'archi (Where Is My Love?), per una romanticissima fisarmonica (Words), per quel mondo a parte che è la chitarra di Bill Frisell, il quale a pieno titolo fa parte del piccolo e selezionatissimo team che ha seguito Lucinda Williams. Nomi scelti sui rami migliori dell'albero genealogico del rock'n'roll: Jim Keltner è un'enciclopedia vivente della batteria (basta ascoltare il tempo impossibile che detta in Rescue per farsene un'idea), Tony Garnier è l'unico musicista ad aver resistito con Bob Dylan così a lungo e questo, al di là delle inequivocabili doti di bassista, dovrebbe bastare, Gary Louris ormai ha masticato abbastanza radici da permettersi qualcosa in più e Hal Willner, che di West è il produttore, è un personaggio sì piuttosto eccentrico ed evoluto, ma anche intelligente quanto basta per capire che un flusso di emozioni si può accompagnare da una parte piuttosto che da un'altra, ma non si può modificare più del tanto. Grande disco, grandissima Lucinda Williams.
(Marco Denti)

www.lucindawilliams.com
www.losthighwayrecords.com


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