inserito 13/05/2009

Leeroy Stagger
Everything is Real
[
Blue Rose
 2009
]



Grazie al precedente Depression River, musicalmente condiviso con i Sinking Hearts, aveva un po' confuso le acque, presentandosi quale songwriter intriso di quell'immaginario desolato da small town, che sembrava collocarlo nella più smarrita terra americana, magari lungo il corso del Mississippi. Leeroy Stagger invece era e continua ad essere un ragazzo di Victoria, Canada, con un paio di lavori indipendenti alle spalle che stemperavano la formazione folk attraverso qualche mira pop mai nascosta (in particolare nel secondo episodio, l'irrisolto Beautiful Love). Accantonata al momento l'esperienza comune, e poco felice a mio parere, degli ESP, trio di storyteller inventato di sana pianta insieme a Tim Easton e Evan Phillips (guarda caso entrambi li ritroviamo ospiti nel nuovo disco), Stagger ritorna sui passi solisti che così tante soddisfazioni gli hanno regalato nel recente passato.

Se il citato Depression River aveva fatto innamorare più di un orfano del languido suono alternative-country della prima epoca, con le sue storie di cuori infranti e autentici loser, Everything is Real lascerà spiazzati per il suo taglio mainstream rock che si mette alla ricerca di ballate passionali, rock'n'roll spediti (la title track schizza via sull'incedere punk più stradaiolo e lascivo) e qualche tinta sudista (una trascinante Higher than Heaven). Sensazioni che nell'insieme allineano il nostro fra i discepoli del seminole della Florida, ovvero mr. Tom Petty, citato a mani basse in più di una occasione (fin troppo palese l'omaggio in Hell of a Life…ve la ricordate Anything That's Rock'n'Roll?). Registrato ancora al fianco del produttore John Ellis, l'album riflette un anno di lavoro in cui l'anima elettrica ha spiccato il volo, nonostante Leeroy Stagger abbia perso un poco la stoffa dello storyteller per abbracciare brani diretti e semplici, dove contano le esperienze sui palchi, la sue "dipendenze" finalmente sconfitte e di conseguenza i sentimenti più istintivi.

Ci sono tuttavia abbastanza tempi medi e ballate imbrattate di country rock per racchiuderlo una volta di più fra i seguaci di Ryan Adams, per lo meno quello più rotondo e "nashvilliano" che sembra essersi assopito di recente: da Red Bandana al dolce walzer di Too Many Rainy Days (alla seconda voce lo scozzese Roddy Hart), dalla cadenzata Snowing in Nashville alla chiusura in crescendo di Another Friday Night l'intreccio di chitarre (l'ottimo Kevin Kane dai Grapes of Wrath), steel e organi abbozza un sound figlio legittimo dell'american rock più classico di questi anni. Se ci aggiungete la presenza di Neal Casal fra le maglie di Sleep Alone, garbato pop rock che dimostra l'appeal melodico dell'autore Stagger, allora capirete che il cerchio si chiude alla perfezione. Riduttivo forse liquidare Everything is Real con tali rapidi paragoni, ma nascono spontaneamente e non dimuiniscono in ogni caso il valore di queste canzoni: sono piccoli contenitori di citazioni che mostrano forse qualche soggezione di troppo, eppure suonano rincuoranti e familiari.
(Fabio Cerbone)

www.leeroystagger.ca
www.myspace.com/leeroystagger


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