inserito 18/03/2008

Todd Thibaud
Broken
[
Blue Rose 2009
]



Grazie ad un percorso artistico dalla coerenza inappuntabile, il quinto disco di studio di Todd Thibaud non fa che ribadire le coordinate del suo rock delle radici stemperato da morbide melodie e ganci pop, da sempre marchio di fabbrica di un autore umile e assai poco considerato. La scuola di Thibaud è invece vecchia e affidabile, la stessa che ha segnato un lungo tratto della canzone rock americana: con lui nei paraggi si scomodano volentieri i nomi di Tom Petty e Jackson Browne, di un rock'n'roll che sa essere "proletario" nelle chitarre e intelligente nelle armonie... e per un ragazzo venuto da Boston, piccola culla del "rock di strada" che fu, è una direzione di marcia che difficilmente ti scrolli di dosso. Broken non è forse il gioiello migliore della sua collezione (ci si può rivolgere all'esordio Favorite Waste of Time e al più recente Northern Skies), ne tanto meno una rivelazione su cui puntare l'intera posta in gioco: è soltanto un altro giro a cavallo di ballate elettro-acustiche intagliate con pazienza artigianale, su cui soffia quella voce brillante - una delle armi migliori a disposizione di Thibaud - e quell'impasto di chitarre (quelle dello stesso protagonista e di Thomas Juliano) sempre così accorte a bilanciare scossoni elettrici (la vibrante title track, oppure una insolitamente ruvida e bluesy Blue Skies Back) e delizie dal sapore più smaccatamente roots (Changing Now, materiale che stuzzicherebbe di sicuro il palato di Buddy Miller).

Rispetto alle certezze del passato, Broken sembra peraltro abbracciare una dolce malinconia, un portamento folk rock meno esuberante: rari gli sconfinamenti in quei territori power pop a cui spesso Thibaud è stato accostato, in favore di una canzone d'autore che riflette probabilmente un periodo più introverso e meditabondo della sua vita di uomo e artista. Allora sono giustificate le tensioni della blues ballad Simple Man (una vera goduria l'organo di Dave Limina), la cristallina Man That I Am (con la partecipazione dell'amico Bill Janovitz dei Buffalo Tom) che si tinge di country soul, i ricami acustici in The Right One (alla seconda voce femminile Lori Mckenna) e Where Do You Go (spunta il mandolino di Sean Staples), momenti di raccoglimento niente affato insoliti nel songbook di Todd Thibaud, che lo spingono tuttavia ad avvicinarsi ad un cantautorato più maturo, quasi ridestato da un'impostazione da troubadour.

Il suo cuore è più smarrito e inquieto del solito in questa occasione, ci ricama intorno una bella confessione personale (l'iniziale I Go On, a dire il vero troppo affettata nella forma), ma non rinuncia in fondo a sbandierare il suo pop rock luminoso che sussulta attraverso la pianistica e westcoastiana Drifting e si abbandona ad un acceso fuoco di slide guitar e rock'n'roll stradaiolo nel finale rassicurante (per il suo stile e la sua storia) di You & Me. L'onorabilità di Broken, dei suoi contenuti e del suo autore non sono dunque in discussione: per chi ne volesse sapere di più è prevista anche un'edizione speciale in doppio cd con i cosiddetti Broken demos, tredici tracce in versione disadorna più tre inediti assoluti.
(Fabio Cerbone)

www.toddthibaud.com
www.myspace.com/toddthibaud


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