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blues rock trio
di Pie Cantoni (02/09/2021)
I GA-20 sono un gruppo
blues formato da Pat Faherty e Matthew Stubbs, due amici nati e cresciuti
a Boston, Massachusetts. Nonostante Boston non sia esattamente una città
famosa per il blues e nemmeno nota come l’epicentro musicale degli States,
i due non sono propriamente dei novellini: in particolare Stubbs ha suonato
per tredici anni al fianco di Charlie Musselwhite e ha avuto modo di suonare
e collaborare con John Hammond, James Cotton, Junior Watson e James Harman.
Da amanti del blues, del R&B e del rock and roll, i due hanno sempre pascolato
nei verdi prati di artisti come J.B. Lenoir, Earl Hooker, Buddy Guy, Otis
Rush, Junior Wells.
Nel 2019 si unisce a loro il batterista Tim Carman, così il duo si trasforma
in trio, pur rimanendo fedele a un blues grezzo ma onesto e appassionato.
La loro prima uscita ufficiale su disco fu Lonely Soul, album pubblicato
nell'ottobre del 2019 con un buon successo di pubblico. Nel 2020 pubblicano
invece il disco Live: Vol. 1, anche qui ottenendo molte attenzioni
e scalando addirittura la classifica di Billboard (sezione blues ovviamente).
Che la musica del diavolo sia una musica trasversale che trascende le
barriere di età, sesso, etnia, è una cosa risaputa. Così com’è noto che
la storia si ripete sempre uguale e un terzetto composto da due chitarre
e una batteria si mette quindi nel 2021 a fare un disco tributo ad uno
dei bluesman più grezzi e diretti della storia del genere, Hound Dog
Taylor, usando proprio la sua “formazione” preferita. Il disco è edito
dalla Colemine in collaborazione con la Alligator Records, etichetta storica
di Hound Dog (al secolo Theodore Roosevelt Taylor) per il cinquantesimo
del suo esordio discografico. Dieci pezzi, che racchiudono l’essenza del
chitarrista di Natchez, Mississippi. Da Let’s Get Funky a Give
me Back My Wig (ripresa anche da Stevie Ray Vaughan), da It Hurts
Me Too a She’s Gone. Dieci episodi diretti, ruvidi, schietti,
che ricordano molto da vicino lo stile del cosiddetto Hill County Blues,
ossessivo, ipnotico, che il trio ripropone fedelmente e ottimamente.
Slide lancinanti, batteria martellante, boogie sfrenati da ballare in
un juke joint rovente. Dieci blues che appartengono a una musica che non
ha bisogno di molte parole per essere descritta, ma solo di orecchie per
essere ascoltata.