Nominato per
ben tre volte ai British Blues Awards, Mississippi
MacDonald, chitarrista, cantante e compositore, è un
autorevole esponente dell’attuale generazione all’insegna
del blues britannico; una lista non troppo estesa per un
genere di lunga tradizione. MacDonald, londinese per sbaglio
musicalmente parlando, già a partire dal nome d’arte scelto
(al secolo Oliver McDonald) riflette in ogni sfumatura una
profonda passione per il blues di BB King, per il chicago
blues di Muddy Waters e Pinetop Perkins, per Albert King
e Albert Collins, di cui risulta evidente l’influenza a
livello specificatamente chitarristico; una passione rinsaldata
con il soul delle annate migliori e che si dipana attraverso
i suoi momenti discografici, almeno sei, tra i quali gli
apprezzati Devil’s Chain e American Accent
con i Cottonmouth Kings.
E in effetti i brani contenuti in questo Heavy State
Loving Blues, interessante lavoro (secondo per APM)
che giunge a un paio d’anni dall’ottimo Do Right, Say
Right (2021), non fanno eccezione, si muovono tutti
attraverso questi confini consolidati, tra la tradizione
delle dodici battute e un universo dal quale emergono O.V.
Wright, Otis Clay, Sam Moore o l’Al Green dei tempi d’oro.
Otto composizioni proprie e due cover; una ferrea logica
che fa da filo conduttore (e che si riflette anche sugli
assoli, precisi e coesi) a partire dal convincente incipit
Howlin’ Wolf, buon r&b
con i fiati in primo piano, la chitarra spasimante e la
particolare struttura armonica, un po’ come la successiva
Blind Leading The Blind con Vaneese Thomas
in qualità di ospite d’eccezione (chi si ricorda l’hit
Let’s Talk It Over?).
E oltre, passando per i toni più distesi della title track
e di The Devil Wants Repayment, dai colori “southern”,
se non per tracce puramente soul come Heading South,
I’ve Been Searching (gioiellino del 1973 per
il menzionato O.V.Wright), (I Ain’t Gonna) Lie No More,
dal taglio blues (in minore) o Trouble
Doing The Right Thing, bel numero che profuma
di Stax e Hi, dalla penna di Zack Logan. Se I’ll Understand
rappresenta un discreto esempio di ballata con qualche venatura
gospel, Blues For Albert, lento serrato, è la degna
conclusione di un disco godibile, soprattutto per appassionati
in senso stretto; l’Albert in questione è chiaramente il
Collins “master of Telecaster” (almeno supponiamo).. Notevole
la band: Phil Dearing (chitarra e produzione), Elliot Boughen
(basso) e Joe McRoury (batteria); aspettiamo l’occasione
per vederli dal vivo.