inserito 06/02/2009

Seasick Steve
I Started Out With Nothing And I Still
Got Most Of It Left

[Bronzerat 2008]



"Ha consumato abbastanza strada lungo le vie del blues che, pur essendo tecnicamente esordiente alle orecchie di molti, è di data più che sufficiente per conoscere ed elaborare in maniera non del tutto personale, idiomi e strutture tipiche del genere blues"; la definizione è tratta dalla stampa specializzata; dissentiamo su quel "non del tutto personale". E' un personaggio interessante Seasick Steve, la sua biografia è quasi da romanzo degno di ogni bluesman che si rispetti. Nato nel 1941, Steve Wold ha davvero trascorso la maggior parte del suo tempo per strada, propria dimora ufficiale per un certo numero di anni, dai tredici (età in cui abbandona definitivamente casa) in poi; per un po' le storie della gente senza storia, gli "hobos", le blue highways, i cori delle chiese del sud e tutto quello fa parte di un'iconografia ben identificabile, hanno rifornito i serbatoi della sua memoria. La sua famiglia originaria si sfascia quando lui è piccolissimo; eppure quel piano suonato dal padre in epoca per lui remota deve aver lasciato un'inconsapevole quanto indelebile traccia.

Steve ha esercitato innumerevoli mestieri occasionali prima di dedicarsi professionalmente alla musica verso i vent'anni e molto prima di sposarsi e trasferirsi in Europa, dove pubblica il suo album d'esordio, Cheap, insieme ai Level Devils (2004), giusto un basso (Jo Husmo) e una batteria (Kai Christoffersen); il sound cambia taglio in occasione del suo secondo lavoro, Dog House Music (Bronzerat Records, 2006), il primo a suo nome; si fa più maturo e deciso, con un attenzione particolare per la stesura dei brani (fa il suo ingresso alla batteria il figlio P.M. Wold). I Started Out With Nothing And I Still Got Most Of It Left è dunque la sua terza pubblicazione, un ulteriore passo avanti, un titolo che suona quasi come un punto della situazione. Per questo nuovo disco Seasick cambia ancora organico, lo arricchisce con parecchie presenze illustri, da Ruby Turner (soul singer che, tra gli altri, ha collaborato con Brian Ferry e Jools Holland), presente nella splendida ballata Happy Man, brano pulsante con un inizio dolente, a Nick Cave nella disorganica Just Like A King, a KT Tunstall. Steve ama ancora alternare le canzoni con suoi frammenti personali; i pezzi sono per lo più originali dalle dinamiche tradizionali, molto personali, dalla title track che funge da opener, un blues alquanto denso e duro sorretto da un riff di chitarra avvincente e arricchito da un coro di taglio gospel, a cose come l'acustica Walking Man, l'holler Prospect Lane, il gioiello da juke joint Thunderbird, la notturna e scarna Fly By Night; o titoli come One True, Chiggers, My Youth, ancora splendide tracce di una musica vissuta con l'anima.

Il disco è stato pubblicato in versione standard (undici tracce) e in edizione limitata che, oltre alle canzoni dell'uscita standard, contiene tre riletture (Roll And Thumble Blues di Hambone Willie Newbern, Levy Camp Blues di Fred McDowell e The Letter, che si ricorda nelle mani dei Box Tops), insieme con altre sei bonus (di cui quattro "narrate") inserite in un secondo dischetto. In definitiva si tratta di un personaggio inspiegabilmente poco considerato fino ad ora; è tempo di rimediare.
(Roberto Giuli)

www.seasicksteve.com
www.myspace.com/seasicksteve