Seasick
Steve You
Can't Teach an Old Dog New Tricks
[Play it again Sam 2011]
Il blues made uk sta attraversando un buon momento di salute sia in seguito
alla valida pubblicazione dell'album di Ian
Siegalche per questo nuovo
lavoro di Seasick Steve, ex californiano trapiantato in Europa. Niente
di nuovo sotto al sole, pardon sotto il cielo grigio di Londra, abbiamo di fronte
il solito album di blues rudimentale, ripetitivo e ipnotico a cui Steve Wold (il
vero nome del barbuto interprete di blues) ci ha abituato con alti standard qualitativi
fino ad ora. La scelta di Steve Wold, in età matura, di spostarsi in Europa a
celebrare la propria musica è stata a dir poco premiante anche se a quanto pare
ci ha lasciato il cuore, per la precisione vive a Notodden, un piccolo comune
della contea di Telemark in Norvegia. Una sfida che di sicuro in America non avrebbe
riscosso la medesima risonanza e magari era ancora in qualche bettola a cercare
un vero contratto discografico.
Oggi nel Regno Unito è molto seguito e
rispettato mentre paradossalmente è piuttosto ignorato ancora negli USA. Nel lavoro
in causa spicca tra gli ospiti il nome di John Paul Jones, proprio lui
l'ex Led Zeppelin presente in tre brani, questo scoprendolo tra le note dell'album
(che si può reperire anche in vinile) altrimenti neanche ce ne saremmo accorti.
Tutto ruota intorno all'ego fatto di voce e chitarre di Seasick Steve. Quello
che ci piace raccontarvi è che siamo una spanna sopra al precedente Man Another
Time, anche se nelle diverse similitudini non è semplice individuarne le differenze,
e si tende a sfiorare la pienezza di I Started Out With… (2008), oggi il suo lavoro
più completo e maturo insieme a Cheap che per impatto ed energia sprigionata non
ha ancora eguali nella sua produzione. L'apparente "benzinaio" barbuto sfoggia
il suo gran repertorio fatto di pochi accordi suonati con tutta la sua strumentazione,
una canzone per ogni chitarra.
Si celebra il blues elettrico con la Trance
Wonder a tre corde in Back In The Doghouse o
la Cigar Box in Don't Know Why She Love Me But She Do,
episodi in puro stile Seasick Steve con il loro carico distillato ad alta energia
magnetica. In apertura vi aspetta la ballata Treasures
semplice di sentimento e struttura (chitarra - banjo e violino), diretta al cuore
e sembra strizzare l'occhio a Johnny Cash. Seguono altre valide situazioni come
Burnin'Up di vibrante "hookeriana" memoria
con la vivida presenza del compagno di avventura Dan Magnussen (simpatica la foto
all'interno con Steve che stappa la terza bottiglia di vino e Dan che gli sorride),
che interrompe i pochi momenti di solitudine acustica di Seasick presenti in questo
album, intimi brani di cui meritano un cenno di riguardo Have
Mercy On The Lonely e Underneath A Blue And
Cloudless Sky, malinconica e decisa ballata al banjo. La title track,
in puro ZZTop style, diverte e sembra studiata apposta per dilagare sulle FM inglesi
(svaga il relativo video), chiude l'inno corale di It's
Long Way. Ai puristi potrebbe apparire scontato e derivativo eppure
l'alto blues di sintesi di Seasick Steve sa ancora con semplicità toccare le corde
dell'emozioni. (Antonio Avalle)