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Mistica americana

- a cura di Fabio Cerbone -


Luca Miele
Il vangelo secondo Jack Kerouac
[Claudiana, pp. 158]

Appare quasi un approdo inevitabile - nel lavoro di ricerca svolto da Luca Miele, giornalista di Avvenire - il soggetto alla base di questo Il vangelo secondo Jack Kerouac. Avendo indagato, nella stessa collana “Nostro tempo” di Claudiana, Il vangelo secondo Bruce Springsteen (grande passione di Miele, fin dal suo libro d’esordio) e Il vangelo secondo il rock (in collaborazione con Massimo Granieri), era naturale arrivare a quel nodo di liberazione e slancio vitale rappresentato dall'avvento della Beat generation, radice letteraria e filosofica che avrebbe scatenato l’intera controcultura americana e non solo alla fine degli anni Sessanta.

La visuale però da cui Luca Miele osserva la figura controversa di Kerouac, drammatica nella sua esistenza fino alla scomparsa, è chiaramente molto originale e legata indissolubilmente al tema stesso racchiuso nel titolo e nell’ispirazione di queste pubblicazioni: il rapporto dello scrittore con l’esperienza religiosa, con Dio e la figura di Cristo, con quella sua ambivalente fede cattolica (Kerouac, di famiglia franco-canadese, era crescuto in un solido ambiente cattolico, dettato dalla madre, e tale formazione sempre restò alla radice del suo pensiero). Una prospettiva interessante, originale nell’indagine, poco battuta dalla mitologia che intorno a Kerouac si è costruita negli anni, spesso a sproposito, soprattutto per un rapporto mai facile dello stesso scrittore con quella generazione che ne avrebbe preso a prestito le parole e i libri, Sulla Strada in primis come oggetto sacrale.

Non fa male quindi, che si accolga o meno la fede cristiana, avvicinarsi al cuore religioso di Jack Kerouac, che nel saggio di Luca Miele viene scavato con un’intensità di citazioni, indagini e fonti che non lasciano dubbi: dai romanzi ai diari, con un armamentario ricchissimo di note, Il vangelo secondo Jack Kerouac approfondisce le mille contraddizioni, vitali nella loro ricerca di senso ultimo, di un uomo e di un autore che ha vissuto la sua spiritualità (a un certo punto combattuta tra cattolicesimo e buddhismo) come un’autentica ricerca mistica, riflettendone le vette e le cadute nelle stesse pagine delle sue opere e infine approdando all’idea di “beat” come emanazione diretta di “beatitudine”.

Saggio breve ma di grande pregnanza, con una postfazione curata da Antonio Spadaro, direttore de 'La Civiltà Cattolica', Il vangelo secondo Jack Kerouac restituisce tutto l’impegno che richiede la sua lettura, inseguendo la figura tragica dello scrittore americano, che dall’analisi dei passaggi più illuminanti di Sulla Strada giunge fino al crepuscolo di Big Sur
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