:: Easy Ryders: il viaggio psichedelico della California anni '60

Fabio Cerbone
Easy Ryders
Sogni e illusioni americane
(Selene Edizioni) pp.145

 

Un particolare tracciato nell'America del Rock interseca le dinamiche evolutive di una musica, con una serie di contingenze culturali, politiche e sociali che hanno costituito la più fervida stagione d'oro della Nazione Giovane, nella generazione dei Sixties. In un contesto di "non solo musica" Fabio Cerbone - autore del testo nonché direttore del nostro Rootshighway - ricostruisce nel suo primo libro quel particolare frangente della storia americana - tra il '64 e il '70 - rivisto dal lato di un suo prodotto culturale, forse allora più che mai riflesso del cambiamento dei tempi.
Quello che forse, da un certo punto di vista dell'establishment americano del momento, sarebbe stato visto come parte della "controcultura" degli anni stessi, di un'era dietro i cui colori psichedelici della generazione hippie, il pacifismo, l'Estate dell'Amore e il suono della West Coast, si sarebbero poi celate l'ombra delle droghe, le nebbie sul concerto degli Stones ad Altamont e le violenze degli Hell's Angels, gli efferati delitti della Family di Charles Manson, e l'apogeo di Woodstock - dopo il quale nel '70, con la tragica scomparsa di Jimy Hendrix, Jim Morrison o Janis Joplin, la stessa epoca sarebbe finita -
Fabio Cerbone la racconta, mediante quegli stessi sogni e illusioni americane percepiti attraverso la colonna sonora appropriata - i Grateful Dead, i Jefferson Airplane, i Byrds, Janis Joplin, i Doors o i Buffalo Springfield - cui allude anche la titolazione Easy Ryders, non scritta così per errore, ma per rimando implicito alla musica - alla stessa maniera di "Byrds" - finanche a richiamarsi intrinsecamente davvero ai contenuti e al significato dei concetti di libertà e paura che avevano costituito l'omonimo cult-movie del tempo: Easy Rider. Qualcuno alla fine di quella pellicola indipendente, uccideva i bikers in fuga verso la libertà. Qualcun altro allo stesso modo potrebbe aver pensato l'approdo musicale e culturale di quella generazione come ciò da cui potrebbe essere cominciato tutto, o tutto potrebbe essere altrimenti finito.
Le stesse libertà e paura riemergono allora non così inconsciamente dal testo, a far pensare tanto ad una chiave interpretativa di ciò di cui si parla con prosa lucida e appassionata, col taglio sintetico ed efficace di chi da qualche tempo maneggia criticamente quanto da quei sogni potrebbe esserne scaturito davvero, o potrebbe forse essersene svanito nelle illusioni di un effimero paradiso lisergico dopo l'intensa stagione
(Matteo Fratti)

 


:: Ten psychedelic artyfacts (and some other traces)
A cura di Fabio Cerbone

Grateful Dead
Live Dead (Warner Bros. 1969)
La celebrazione pagana della psichedelia: nella dimensione dal vivo i Grateful Dead testimoniano la loro "incosciente" voglia di sperimentare e allargare a dismisura i canoni del rock

altri ascolti: Grateful Dead - Anthem of the Sun (Warner Bros. 1968)

Jefferson Airplane
Surrealistic Pillow (RCA 1967)
Il folk rock si evolve verso una forma-canzone dilatata, e la psichedelia caiforniana conosce i suoi primi momenti di gloria anche presso il grande pubblico

altri ascolti: Jefferson Airplane - Volunteers (RCA 1969)

Quicksilver Messenger Service
Happy Trails (capitol 1969)
Ovvero l'improvvisazione diventa forma d'arte: una sola facciata occupata dalla stessa canzone sezionata e ricomposta a più riprese. Il resto è storia

altri ascolti: Quicksilver Messenger Service - Quicksilver Messenger Service (Capitol 1968)

Big Brother & the Holding Company
Cheap Thrills (Columbia 1968)
Una voce blues che viene dall'inferno incrocia le chitarre più scontrose della Baia di San Francisco: Janis entra nella leggenda e i Big Brother mettono a ferro e fuoco il Monterey Pop Festival

altri ascolti: Janis Joplin - Pearl (Columbia 1970)

Coutry Joe & The Fish
I Feel Like I'm Fixing To Die (Vanguard 1967)
Il braccio politico della psichedelia californiana: folk, musica da strada e chitarre acide al servizio della causa anti-Vietnam. oggi appare datato, ma al tempo era un'esigenza vissuta

altri ascolti: Country Joe & the Fish - Electric Music for Mind and Body (Vanguard 1969)

13th Floor Elevators
The Psychedelic Sounds of... (Collectables 1966)
Sono texani, ma la California li ha adottati. Sono i primi a parlare apertamente di psichedelia nel titolo del loro album d'esordio, saranno anche tra i più schizzati e oltraggiosi

altri ascolti: The Electric Prunes - I Had Too Much to Dream Last Night (Reprise 1967)

The Byrds
Fitfh Dimension (Columbia 1966)
Da menestrelli del folk rock a sperimentatori delle vertigini dell'acido: i Byrds si reinventano sulla strada dell'acid rock con un disco che segnerà più di altri quell'epoca

altri ascolti: The Byrds - Younger than Yesterday (Columbia 1967)

The Doors
The Doors (Elektra 1967)
Un organista classico, un batterista jazz, un chitarrista flamenco e un poeta visionario: la rock'n'roll band peggio assortita del pianeta e il disco più "pauroso" degli anni sessanta

altri ascolti: The Doors - Strange Days (Elektra 1968)

Love
Forever Changes (Elektra 1967)
Il lato sognante della psichedelia: i colori pastello del folk rock di Arthur Lee e dei suoi Love resteranno un oggetto di culto imprescindibile per capire quella stagione

altri ascolti: Spirit - The Family that Plays Together (Epic 1968)

Moby Grape
Moby Grape (San Francisco Sound 1967)
La faccia pulita del rock di Frisco, almeno fino a quando Skip Pence non entrerà in uno dei peggiori "trip" psichedelici. Acid rock appena accennato e ballate sulle tracce dei Byrds

altri ascolti: Buffalo Springfield - Again (Atco 1967)

 


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