Giulia and The Dizzyness After
the Alpha Decay
[Cavernjatt records 2008]
6.5
Addicted Lies,
Love and Laughter
[La Fuente 2008]
6 Plunkett
Folk
Songs
[Plunkett 2008]
6.5
Psychopathic Romantics Altered
Education
[Psychopathic Romantics 2007]
5
Si forma da esperienze artistiche all'apparenza molto
distanti fra loro il progetto di Giulia and the Dizzyness, sostanzialmente
un trio di inclinazione folk pop con avventutose e intriganti commistioni di elettronica.
Voce, chitarre acustiche e testi sono di Giulia Millanta, che mette la
sua scrittura di orientamento pił "tradizionale", legata alla forma della canzone
d'autore e del folk rock, a disposizione degli arrangiamenti di Pachi "Rabal"
Morandi (chitarre assortite) e soprattutto di Alberto Tucci, in arte Tuzzy,
dj che gioca con qualche beat modernista, cercando peraltro di non invadere eccessivamente
l'anima delle composizioni di Giulia Millanta. Nel difficile equilibrio fra la
sognante tessitura delle ballate acustiche di quest'ultima e il gioco di ritmiche
sintetiche e programming si gioca la tenuta dell'intero After the Alpha-Decay.
Un disco che si apre anche a vaghi sentori di morbida psichedelia (l'iniziale
accoppiata con Vanishing e Silent
and Proud) e "pastiche" sonori in cui vengono coinvolti altri musicisti
(ad esempio Hotel, con l'intervento del clarinetto
di Mario Arcari), rifugiandosi poi nella parte centrale alla ricerca di una precisa
intimitą, adagiata sul cuore acustico e arpeggiato di Bodyless,
sui tratti cristallini di Ghosts, fino a sfiorare
una goccia di folk di scuola inglese fra le percussioni di Gift.
Inutile negare che tali episodi pił tradizionalisti sembrino esaltare in meglio
le caratteristiche della voce di Giulia Millanta, a rischio invece di cadere in
una certa freddezza di stile nelle varie Sheel of Sounds,
Hitch Hiking, Bitter
as Gall, a volte troppo rarefatte e in parte irrisolte da un punto
di vista melodico. www.myspace.com
Svoltiamo
improvvisamente verso un rock'n'roll compatto e livido con il quintetto degli
Addicted, di cui segnaliamo l'esordio sulla lunga distanza - preceduto
infatti dall'ep Start the fire del 2004 - Lies Love and Laughter.
Registrato e prodotto da Giovanni Spinotti presso le Officine Meccaniche di Milano,
curato evidentemente nei minimi dettagli per esaltare il tiro hard punk rock della
band, il disco propone una formula un po' stereotipata ma vincente se rimessa
nelle giuste mani: gli Addicted hanno dalla loro una spavalderia elettrica notevole,
un suono denso che gioca tutto il suo fervore sulla coppia di chitarre (Valentino
e James) e sulla voce di Lu. Non sorprende che abbiano trovato attenzioni all'estero
(Inghilterra e Germania), grazie ad un guitar rock di facile presa e dalle ascendenze
nobili, fra grunge (Berlin e Holdin
Back, qualche reminiscenza dei Soundgarden) e punk rock d'assalto (l'apertura
di Electricity (Let me Burn) e la pił sbarazzina
Still the same). Logico non atttendersi particolari
fantasie nei testi, a dire il vero parecchio banali, semmai lasciarsi trascinare
dall'energia e da qualche ballata che strizza l'occhio alla classicitą heavy dei
seventies (Tales of a Lonesome Soul, con un
piano di mezzo e molta epica rock). La chiusura con la cover della ben nota Rain
dei Cult, peraltro non particolarmente brillante, stringe il cerchio sulle ispirazioni
e lo stile degli Addicted. www.theaddicted.net
Di
impronta risolutamente elettrica, seppure con una sensibilitą assai diversa, č
anche il nuovo lavoro dei Plunkett, duo artistico da noi gią incrociato
con il precedente 14 Days: Ian Plunkett e la compagna Lara Bartocci
questa volta si discostano dalla forma pił aggraziata e acustica del passato
e pur mantenendo un cuore folk si avventurano in ballate dal mordente brit-pop,
con alcuni richiami all'esperienza del college rock americano a cavallo fra '80
e '90. Stiliticamente nulla da eccepire, anche rafforzati dal versante lirico,
dove i testi sembrano aprirsi con pił sensibilitą al mondo e meno alla esclusiva
introspezione. Da qui l'idea di intitolare il disco Folk Songs,
esplicitando il suo carettere pił "impegnato" e profondo, nonostante la scelta
di un suono pił aggressivo e scintillante a volte tenda a ripetersi, accavallando
melodie troppo simili fra loro. Bella partenza comunque con
Flies e soprattutto lavoro ineccepibile su produzione e chitarre
da parte dei Plunkett: su questa linea si muovono episodi in odore pił americano
(l'armonica in Thought Police ricorda un po'
i The The di Dusk) e vivaci scintille di college rock (New
Day, It's Just How It Seemed, l'acida
e sixties Insane), intrevallate da soste acustiche
che riescono a far respirare il disco (ottima Folk Songs
Song). Disponibile anche in formato digitale direttamente dal loro
sito. www.plunkett.it
Discorso
pił articolato invece per quanto riguarda gli Psychopathic Romantics, in
questo caso quintetto dalle trame assai pił ambiziose sia nella parte testuale
che in quella propriamente musicale: in Altered Education, pregevole
confezione con tutte le liriche proposte sia in inglese sia in italiano, la band
ripercorre i sentieri di un folk rock epico e dalle increspature fra progressive
e psichedelia, sfruttando l'insidioso strumento del "concept album".
Veniamo trasportati attraverso riflessioni amare e stridenti sulla condizione
umana all'interno della nostra societą: quest'ultima, sospinta da guerre, scontri
di religione, educazione di massa, sembra spegnere le scintille di intelligenza
di tutti gli "psicopatici romantici" a cui fa riferimento la stessa band. Coraggiosa
impostazione, a tratti un po' velleitaria o forse soltanto confusa nel bersaglio
da colpire, l'avventura di Altered Education si palesa in un disco dallo slancio
lodevole ma dai risultati ancora incerti: ad alcune ingenuitą nelle liriche corrisponde
un suono a tratti ondivago, fuori sincrono, sballottato fra pulsioni hard psichedeliche
(The Masses, Wait)
e momenti di quiete folk che lambiscono la citata esperienza progressive e il
folk rock inglese (Dust,
Waiting for His Return). Occorre rivedere qualcosa in sede di produzione
(a tratti un suono troppo secco e impastato) e migliorare una pronuncia inglese
impacciata, difetti che fanno sivolare la seconda parte di Altered Education dentro
sonoritą cupe e ridondanti (Fork in the Road),
a forte rischio di pretenziositą. www.myspace.com/psychopathicromantics
a cura di Fabio Cerbone |