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  Paolo Ercoli
Why Not
[Appaloosa/ IRD 2021]

Sulla rete: facebook.com/paoloercoli

File Under: bluegrass, americana


di Paolo Baiotti (29/11/2021)

Paolo Ercoli è uno dei rarissimi musicisti italiani a suonare la chitarra resofonica “squareneck”, più conosciuta come dobro, oltre la chitarra acustica, il mandolino e la pedal steel. Attivo da un trentennio, è un session man molto richiesto, non solo in Italia, e da anni porta in giro per il nostro paese cantautori principalmente anglosassoni come tour manager e come collaboratore sul palco. Tra loro ricordiamo Eric Andersen, Annie Keating, Bocephus King, Kevin Welch, Jono Manson, Richard Lindgren, Radoslav Lorkovic, Orphan Brigade, Tim Grimm, Steve Forbert e tanti altri. Dopo essere rimasto sempre in retrovia, finalmente ha portato a termine con pazienza e perseveranza un progetto solista limpido e coraggioso, dedicato alla sua passione per il dobro, dimostrandone la validità non solo in ambito country.

La bontà del lavoro di Paolo trova riscontro nella presenza di tanti colleghi, compreso il grande Jerry Douglas, l’artista che lo ha iniziato al dobro e che nelle note del cd esprime il suo apprezzamento per il fatto che in Italia ci sia un musicista professionista specializzato in questo strumento. Nell’album, ogni due o tre brani, è presente un interludio, cioè un piccolo intervallo di ispirazione tradizionale eseguito con la chitarra Weissemborn. Dopo la brillante title track strumentale che apre il disco, in cui Paolo si alterna al mandolino e alla resonator guitar, si prosegue con Wrong Side Of The Ocean introdotta dalla voce di Rado Lorkovic, un up-tempo in cui spiccano il violino di Luka Bulla e il mandolino di Martino Coppo, e con la ballata folk Scarlet Town di Gillian Welch, cantata da Claudia Buzzetti, in cui la resonator dialoga con la tabla e con il basso. Il primo interludio precede Hall The Best, scritta da Andy Hall (Infamous Stringdusters) che partecipa all’esecuzione di questo gioioso e scatenato bluegrass insieme al mandolino di Sierra Hull e al dobro del marito Justin Moses, e il country Remember Me in cui si alternano le voci di Paolo e di Veronica Sbergia, mentre la pedal steel si incrocia con la chitarra di Max De Bernardi.

Oltre alle covers ci sono sette composizioni autografe come la scanzonata Cheating Kind con la voce di Abbie Gardner (Red Molly) e l’armonica di Beppe Semeraro e il country-blues The Ballad Of Tommy Dixon con Scarlet Rivera al violino e Jimmy Ragazzon all’armonica, mentre tra i brani altrui è opportuno ricordare la raffinata Nardis di Miles Davis con Jerry Douglas al dobro e Raffaele Kohler alla tromba, una delle vette del disco e il western-swing Panhandle Rag dal repertorio di Bob Wills. Why Not è chiuso dal rock di Someday We Will in cui si alternano le voci di Jono Manson, Jaime Michaels, Malcolm Holcombe, Doug Seegers, Thom Chacon e tanti altri amici che non hanno voluto mancare alle registrazioni di un album del quale il suo autore può essere sicuramente orgoglioso.


    

 


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