Veronica & The Red Wine Serenaders
Live Al Duse
[Veronica & The Red Wine Serenaders 2015]


File Under: roots & blues

www.redwineserenaders.it

di Antonio Avalle

Confezione minimale con un cavatappi disegnato su uno sfondo bianco. Il live di Veronica Sbergia e dei Red Wine Serenaders sancisce un periodo prolifero ed ispirato. Inciso nel febbraio 2014 al teatro Duse, Besozzo (VA) questo live conferma le qualità di una delle formazioni italiane più amate all'estero del nostro magro circuito indipendente. La selezione dei tredici brani in ascolto è frutto di una rara conoscenza della materia. Le interpretazioni ripercorrono i grandi maestri del blues del passato dall'introduttiva Rock In In Rhythm di Tampa Red alla rivisitazione di Blind Bake, una Ukulele Swing da ascoltare a tutti i costi. Max De Bernardi dimostra la sua esperienza e proprietà degli strumenti, l'elogio strumentale del tasso del miele ne è una conferma. Veronica Sbergia sguazza con assoluta confidenza interpretando le note di Some Of These Days e The Last Kind Words, carezze nostalgiche di una musica senza tempo sempre da godere. Oltre alla voce di Veronica Sbergia e alla straordinaria abilità di De Bernardi occorre segnalare il contributo al contrabbasso di Dario Poleari. Sfido a trovare in giro una versione intensa e trascinante di Jitterbug Swing di Bukka White come quella che appare in questo album. Nulla è fuori posto e niente è come essere dal vivo ad ascoltarli.

 


Angela Esmeralda e Sebastiano Lillo
Delta Soul
[Popolo del Blues/Audioglobe 2015]


File Under: soul blues

facebook.com/deltasoul/

di Antonio Avalle

La ristampa in vinile di Delta Soul ci offre l'opportunità per presentarvi una delle realtà emergenti più interessanti della scena del blues italiano, ivi "deep south blues" visto che le origini sono pugliesi (Monopoli). Angela Esmeralda, voce e Sebastiano Lillo, chitarr0,e vantano già un pedigree concertistico di tutto rispetto oltre ad essere stati a rappresentare l'Italia all'IBC a Memphis lo scorso gennaio. L'album in questione mostra notevoli potenzialità per una coppia, che può alimentare tranquillamente sane ambizioni. Il blues resta il raggio illuminante, ma intorno non sono trascurati inclinazioni soul e jazzy di buon gusto. La forza dal vivo è rappresentata dalla formazione in duo mentre nel disco gli spazi vuoti sono colmati da Danilo Amato al contrabbasso, Teodoro Carriero alla batteria, Enzo Iaia alla chitarra, e Alex Grasso a chitarra, contrabbasso e Hammond. L'album passa gradevolmente in ogni suo punto, ci si può soffermare sui blues primordiali di Buy Me A Ring e Hurry Down!, in soste tinte di soul Blue Freedom o ammirarli nei momenti solitari di Driven My Car, con la sola voce di Esmeralda, e in Me and Greta Walk Naked, pizzicata dalla sola resofonica di Lillo.

   
   


Henry Carpaneto

Voodoo Boogie
[Orange Home Records 2015]


File Under: chicago blues

www.henrycarpaneto.com

di Antonio Avalle


Un lavoro che non ti aspetti tra le pubblicazioni italiane Voodoo Boogie rappresenta l'esordio discografico del pianista ligure Henry Carpaneto. La qualità è alta e stavolta non si trascende sull'ovvio prodotto all'italiana, ma si punta a un lavoro dal carattere internazionale. Lo rendono tale indubbiamente la rilevante presenza di musicisti della caratura di Bryan Lee, alla voce, Otis Grand, chitarre, e Tony Coleman alla batteria (qualcuno lo ricorderà con B.B.King). Tirato Chicago Blues che sa toccare sia un repertorio di classici come Caldonia o One Room di Memphis Slim, ma che sa essere squisitamente autografo attraverso i testi (8) di Bryan Lee. Pertanto non passano inosservati momenti come My Brain is Gone e Blind Man Love per rendere compiuto un lavoro sulla carta sicuramente di non facile realizzazione. La tecnica e l'esperienza, mai di maniera, di Henry Carpaneto elevano le tracce di Voodoo Boogie tra gli album di cui potersi vantare all'estero.



Jesus On A Tortilla
Gone To Main Street
[Jesus On A Tortilla 2015]


File Under: vintage blues

www.jesusonatortilla.com

di Antonio Avalle


Il blues è giovane e lo testimoniano i Jesus On A Tortilla, con un esordio molto intrigante. L'album conta di dodici tracce compiendo il sogno dei quattro protagonisti: Lorenzo Mumbles Albai, armonica e voce, Massimiliano Chiara, Kevin Clementi al contrabbasso e Matteo Ferrario alla batteria. L'idea è non propriamente di riproporre la scena di Chicago, magari troppo romanzata sullo stile di una pellicola come Cadillac Records, bensì di puntare alla fedeltà delle atmosfere degli anni '50, annusare quel brulicare di talenti che circolavano in una strada fondamentale per la storia del Blues: la 2120 South Michigan Avenue (aalla quale i Rolling Stones dedicarono un loro brano). Si allude alla Chess Records e quanto di buono è partito in quegli anni d'oro. Pertanto si parte proprio da Muddy Waters con una pimpante rilettura di Gone To Main Street e si chiude con l'omaggio strumentale a Little Walter Off The Wall. In mezzo tanta storia rivisitata con padronanza e senza presunzione. Appropriata e audace la scelta di Easy di Big Walter Horton, singolo inciso invece alla Sun Records nel 'febbraio del 53 quando un certo Elvis non era ancora in giro a fare consegne con il suo furgoncino. Buona la resa di passaggi come You Upset My Mind di Jimmy Reed o Be Careful di John Brim, uno non proprio fortunato in casa Chess, che ritroviamo con piacere in questa raccolta. I Jesus On A Tortilla promettono bene!

 


<Credits>