W.B. Givens
Locomotion
[
Cowboy Angel Music
2013]

www.wbgivens.com


File Under: Ameircana songwriting

di Marco Restelli (16/01/2014)

Locomotion è l'album d'esordio di W.B. Givens, nuovo ed interessante cantautore cresciuto nelle campagne collinose al nord del Mississippi, successivamente spostatosi in Nord Carolina, per poi finire (inevitabilmente?) nella mitica Nashville. Era quindi piuttosto naturale, visti i suoi movimenti, che il ragazzo sviluppasse una forte passione per il bluegrass ed il country tradizionale che, già ad un primo ascolto, emergono come stili dominanti della sua musica, seppur ben mescolati con un sound più propriamente Americana e qualche venatura rock. I suoi punti di riferimento dichiarati sono Townes Van Zandt e John Prine, ma la sua scrittura (condivisa al 50% con Chad Carson) suona assolutamente spontanea, tanto che "fresco" credo sia proprio il termine che meglio si addica al suo disco.

Fra gli 11 pezzi incisi, il primo singolo Oh my God, che apre con un ritmo uptempo questo Locomotion, è la summa perfetta di quanto sopra riportato, con quei suoi violini belli arzilli ed il mandolino ad accompagnare un'accattivante melodia radiofonica. Il protagonista della canzone (e del video correlato, molto ben curato) cerca una via di fuga dalla sua vita piatta rifugiandosi in mare e, a quanto pare, l'ispirazione all'artista è venuta dalla scelta fatta proprio da suo zio, che spese molto tempo della sua vita su una barca. Anche la successiva ballata Family Stone e il banjo ben arrangiato di The Desert (le cui note iniziali ricordano, forse un po' troppo, quelle di Summerlong di Kathleen Edwards), risultano cullanti e intriganti al punto giusto, confermando che il ragazzo ha senza dubbio della stoffa, così come assai piacevole è l'organo, di memphisiana memoria, che fa capolino un po' ovunque in Low Fuel.

Con Come Sunday poi, ancora veloce e ritmata, con le chitarre acustiche finalmente in prima linea, trovo che Givens riesca proprio a fare centro, in quanto ci porta a respirare quell'aria della provincia americana, dove un canto che proviene da una chiesa in lontananza, può ancora far nascere la voglia di scriverci sopra una bella canzone country. C'è ancora tempo però per la più bella canzone dell'album che, a mio avviso, si trova nel finale: è Blood and Gold and Latitude, che descrive lo stato di una relazione amorosa e la cui atmosfera è arricchita da un'immancabile pedal steel guitar (strumento per il quale, lo ammetto, ho un debole particolare). Da ascoltare e riascoltare. Sintetizzando il tutto, quindi, definirei come un buon esordio quello dell'ennesimo cowboy di turno W.B. Givens, che penso valga la pena segnalare su questa nostra rivista.


   


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