The Mallett Brothers Band
Land
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The Mallett Brothers Band
2013]

www.mallettbrothersband.com


File Under: roots rock, southern roads

di Fabio Cerbone (09/01/2014)

Una tradIzione di famiglia da mandare avanti quella dei fratelli Mallett, Luke e Will, cresciuti in una fattoria del Maine, ma con testa e cuore che sembrano rapiti inesorabilmente dal southern feeling della musica americana. Entrambi sono figli d'arte di David Mallett, folksinger locale che a cavallo tra la seconda metà degli anni 70 e i primi 80 aveva raccontato le gesta, i paesaggi e la vita agreste della sua terra attraverso gentili bozzetti dal passo country folk, finiti anche nel repertorio di John Denver, Emmylou Harris e Arlo Guthrie. Una carriera in sordina la sua e forse apprezzata più dai colleghi che dal grande pubblico, ma la soddisfazione oggi di ritrovarsi due ragazzi alle prese con la stessa passione.

Land, terzo episodio della Mallett Brothers Band, è forse il disco che potrebbe spingere fuori dai ristretti confini regionali il gruppo di Luke e Will, un sestetto arricchito da Brian Higgins alla batteria, Nick Leen al basso, e dalla coppia di chitarristi Wally Wenzel (anche al dobro) e Nate Soule. Se infatti premi e riconoscimenti non sono mancati sino ad oggi, ma sempre circoscritti alla piccola scena del New England, il potenziale rock della band, quell'intrecciare improbabili (vista la provenienza geografica) radici sudiste e ballate dal dolce sapore rurale, potrebbe imporli tra gli appassionati di un suono Americana che non sia del tutto stereotipato sulle brezze acustiche e country. La caratteristica vincente di Land è infatti il suo sgusciare tra le voci dei due fratelli Mallett, l'una più rauca, bluesy e classicamente southern rock, l'altra aggraziata e naturalmente portata alla forma rurale. L'alternanza è l'arma in più del gruppo e il dittico di Blue Ridge Parkway, colori roots pastello, e Farmer's Tan, incalzante roots rock dalle tenaci esplosioni elettriche, rappresentano bene i poli opposti del loro songwriting.

Colpisce la fantasia strumentale e il groove della Mallett brothers Band, non certo l'originalità di uno stile che preferisce restare sulle tracce di un rock americano da strada, formale eppure coinvolgente. Mainstream nella produzione cristallina, senza essere affatto appiattiti sul gusto country rock nashvilliano (hanno aperto per Travis Tritt e Toby Keith, ma speriamo non prendano gli stessi vizi di quest'ultimo), sudisti nell'anima (All Kind of Crazy, le travolgenti galoppate di Little Bit of Mud e Piece of Land), preziosi nel curare sempre chitarre e melodia (i coretti seventies di Somethin' to Lean On, il riff accattivante del dobro che accompagna Take It Slow), a tratti lanciati verso un rock'n'roll dalla tonalità quasi grunge (Goodnight, un po' fuori posto e fuori tempo, roba degna dei Collective Soul se li ricordate), i fratelli Mallett sono una boccata d'aria fresca per il genere. Un'etichetta come la New West dovrebbe metterli sotto contratto.



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