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Malcolm MacWatt
Dark Harvest
[Need to Know Music 2024]

Sulla rete: malcolmmacwatt.bandcamp.com

File Under: Scottish Americana


di Giovanni Andreolli (01/02/2024)

“Vivendo nello stesso mondo, siamo tutti uguali. Quando piantiamo i semi dell’oppressione, dell’ingiustizia, dell’egoismo e dell’intolleranza, raccogliamo odio, vendetta, violenza e avidità. Raccogliamo ciò che piantiamo”. Queste parole di Malcolm MacWatt, cantautore folk scozzese legato tanto alla terra della Highlands quanto alle verdi praterie americane, sono state stampate sull’inserto all’interno del suo nuovo, e quinto, disco intitolato Dark Harvest (“i frutti oscuri del raccolto”), seguito dell'interessante Settler del 2021.

L’oscurità, raffigurata pure in copertina, è conseguenza dell’agire umano, responsabile del male come del bene. Nelle canzoni di MacWatt, le due forze si scontrano con risultati alterni, ma il polistrumentista, sebbene parta da una premessa cupa e pessimista, ha cercato nella storia protagonisti “minori” che hanno provato, rischiando e spesso perdendo la vita, a lottare contro il male per cambiare le cose, e, raccontandone le gesta nelle sue canzoni, come un antico bardo, ha voluto rendere onore e giustizia al loro sacrificio, nella speranza che possa essere preso come esempio dalle nuove generazioni.

L’appartenenza a un paese lungamente oppresso nella storia, la Scozia, non può che spingerlo alla lotta, anche se puramente retorica, verso qualsiasi forma di dominazione e alla vicinanza di chi ha combattuto: che sia John Ball (The Church and the Crown), il prete inglese del XIV secolo noto per le sue filippiche contro i padroni, che sia la vicenda umana di Eliza Junor (Empire in me), figlia di una schiava e di un proprietario terriero, oppure la vicenda dell’isola scozzese di Gruinard (Dark Harvest), che venne sfruttata dagli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale per sperimentare una bomba biologica mai poi utilizzata, rovinando la natura dell’isola e lasciandola in pessime condizioni fino a quando, anni dopo, il commando segreto Dark Harvest, di cui ancora oggi l’identità è ignota, non costrinse negli anni Ottanta il governo inglese a ripulire la terra dalle scorie.

Dolore e speranza convivono in questo album cupo e luminoso, dove il cantastorie Malcolm MacWatt cerca di insegnare una lezione all’ascoltatore attraverso l’esempio dei suoi eroi, vicini e lontani nel tempo, che è pure la lezione biblica di due millenni fa: ciò che semini sarà poi il frutto del tuo raccolto e il male non comporta che altro male, vendetta e dolore. MacWatt è fermo nelle sue convinzioni, come è fedele alla speranza che un giorno gli oppressi si libereranno dagli oppressori.


    


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