The Carper Family
Back When
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The Carper Family
2012]

www.carperfamilyband.com

File Under: rural country, bluegrass

di Marco Poggio (23/06/2012)

Quella texana è una terra che, almeno dal punto di vista sonoro, pare non perdere in fertilità, anzi sembra rinvigorirsi sempre più. Nuovi germogli compaiono infatti ciclicamente, trovando linfa vitale in un terreno intriso del fecondo humus della tradizione musicale americana. Tra questi germogli spicca senza dubbio la Carper Family, all female combo autore, con questo Back When, di un a dir poco folgorante debutto, tanto da aggiudicarsi l'Indipendent Music Awards come miglior album country. Un trio, formato da Melissa Carper (aka "Daddy Carper") al contrabbasso, Beth Chrisman (aka "Mama Carper") al violino e da Jenn Miori (aka "Little sister Carper") alla chitarra acustica, le cui radici musicali sono da ricercarsi nelle sonorità per le quali il Lone Star State è universalmente conosciuto, ovvero country, bluegrass e texas swing, il tutto riletto in chiave acustica.

Tre musiciste dall'invidiabile tecnica strumentale, la cui peculiarità risiede tuttavia nella perizia con la quale le loro voci vengono amalgamate in splendide armonie vocali. Quindici le tracce che compongono l'album, tra omaggi al passato ed ispirati episodi originali, nelle quali fanno la loro comparsa due illustri ospiti, Cindy Cashdollar alla steel guitar e Brennen Leigh al mandolino. A trarre giovamento da cotanto apporto strumentale sono brani come il country'n'grass Loving me like you do, con subito in evidenza proprio la steel, che divide la scena con gli ottimi spunti solistici del violino della Chrisman; o l'accorato valzer Cold, dark and lonely nella quale si aggiunge anche il mandolino della Leigh. Can't shake the sands of Texas from my shoes arriva invece dal songbook del Singing Cowboy, Gene Autry, e viene riletta con passione e rispetto dalle nostre, così come l'altra gemma autriana, There's a rainbow on the Rio Colorado, con tanto di yodeling d'ordinanza.

Se il cuore delle tre texane sembra battere per il "Cowboy canterino", nel loro Dna sono presenti i geni della più pura ed autentica country music, come si può evincere dalla sostenuta Tennessee Jive, con un bel assolo di contrabbasso, o dagli incantevoli intrecci vocali di Don't treat me too nice. Se My baby don't like me è pregna di rimandi a sinuose atmosfere texas swing, il robusto country folk Another town, ci riporta in viaggio, seppur mentalmente, lungo le polverose strade americane. Accenni bluegrass fanno la loro comparsa tra i solchi del rustico up tempo Montana cowboy e nella vivace Texas, Texas, Texas, dal refrain quantomeno contagioso. Deliziosa, nel suo attualizzare stilemi tradizionali, è Would you like to get some goats?, ennesima prova di un songwriting già maturo ed affinato, mentre ideale commiato è la notturna Late evening blues. Se pensavate di trovarvi di fronte al solito melenso gruppo country al femminile, queste tre ragazze vi faranno ricredere. D'altronde su di loro dicono; "Hanno un modo unico di fondere tradizione e modernità, ed il risultato è un meraviglioso mix di musica senza tempo". Parole della stessa Cindy Cashdollar. C'è bisogno di aggiungere altro?!



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