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southernboogie di
Fabio Cerbone (16/07/2013)
Dura la vita delle bar band di tutto il mondo, seppure un posto accogliente dove
ribaltare i tavoli lo si trovi sempre. È accaduto anche a Stacie Collins nel
corso dell'ultimo tour europeo, una ottantina di date in undici paesi che hanno
sparso la voce sul suo boogie rock in salsa sudista, con parecchie complicazioni
blues e country. Registrato nel corso di due serate di fine ottobre 2012 al Bootlegger
di Kendal, North West inglese, Shinin' Live! è la prima seria testimonianza
dal vivo per questa indiavolata performer originaria dell'Ohio, ma da qualche
anno trasferitasi a Nashville. Nata come autrice di classico country rock, sulla
scia delle onnipresenti Emmylou Harris e Lucinda williams, la Collins ha cambiato
faccia dopo il sodalizio con il marito e bassista Al Collins, ex Jason & The Scorchers,
che l'ha evidentemente condotta sui sentieri dei suoi comopagni di un tempo, tra
southern rock e un boogie suonato alla velocità della luce.
Di suo Stacie
ci ha messo l'armonica dal febbrile approccio bluesy e più in generale uno stile
chiaramente classic rock, testimoniato anche in questo Shinin' Live dalla presenza
di cover quali Jumpin Jack Flash degli Stones
(in un medley di nove minuti con Don't Doubt Me Now) e It's
a Long Way to the Top (If You Wanna Rock'n'Roll) degli Ac/Dc, quest'ultima
presente soltanto nell'edizione in cd. Il disco in questione, infatti, secondo
pubblicato in Europa dalla Blue Rose (Sometimes You Gotta nel 2010, preceduto
da due lavori indipendenti usciti negli States), prevede la classica formula,
già sperimentata dall'etichetta, del doppio formato, con l'intero concerto in
versione Dvd e la presenza di un inedito (Ooh Las Vegas di Gram Parsons)
nella sola parte filmata. Messa da parte l'amatorialità della registrazione video
(una costante, purtroppo, di questi prodotti), ciò che risalta è l'atmosfera da
piccolo club dell'esibizione, un pubblico festante (e poco esigente), schiacciato
in un bar sperduto dell'Inghilterra, che sottolinea l'approccio sanguigno alla
materia di Stacie Collins e della band (quartetto completato da Jason Graumlich
alle chitarre e Brad Cummings alla batteria).
Rock'n'roll di grana grossa
il loro, che scarica sull'ascoltatore un honky tonk elettrico e impulsivo in
Ramblin', On Top of the Mountain e I
Won't Do Ya Like That, imbastisce dell'onesto rock dall'aroma sudista
(Baby Sister, Hey Mister, Carry
Me Away), passa per il blues di Get In Line e approda finalmente
ai toni della ballata in Show Your Mama. L'originalità
è bandita e quello che conta qui è soprattutto la carica dei musicisti. La Collins
è un'ottima trascinatrice, lo si intuisce anche visivamente, nonostante il repertorio
non vada troppo per il sottile e non ci siano picchi di ispirazione. La presenza
dell'ospite Paul Guerin dei Quireboys in un paio di episodi ci rammenta
che qui giochiamo in quel rock "stonesiano" di serie b, che calza a pennello per
una serata dal vivo in un posto come il Bootlegger, che tuttavia su disco spunta
non poco i suoi artigli: in realtà Shinin' Live diverte parecchio se preso con
lo spirito giusto, ma ha un po' il sapore dei piatti riscaldati.